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EDITORIALE

 
 
 

FESTIVAL DI SANREMO 2024

        IN ITALIA SIAMO GIA’ AD UN PUNTO DI NON RITORNO IN CUI CONTANO PIU’ LE TELEVISIONI CHE LE ISTITUZIONI? 

Seconda parte.

      Riprendendo il discorso non sembra male tratteggiare, più da vicino, ciò che riguarda l’appena concluso “Festival di San Remo 2024”, inteso come una sorta di simposio annuale di una pseudo rassegna “televisiva musicale” che, tuttavia, ha dimostrato, parecchio prosaicamente, di avere perso di vista le sue originarie caratteristiche.  

      Festival che, più che altro, è apparso oggi come un contenitore di nebulosi business affaristici basati su faraoniche scenografie, su onerose “partecipazioni” di big o gruppi di facciata, sullo stantio presenzialismo di vetusti personaggi d’ambo i sessi (qualcuno da “museo delle cere) dell'antico mondo canoro, artistico e intellettuale cui, in qualche caso, dovrebbe essere proibito di apparire in pubblico, almeno per precauzione contro l’insorgere di plausibili sensazioni di ripulsa.

      Ciò a prescindere dalle scialbe forzature pseudo comiche del ben noto vanesio e stancante Rosario Tindaro Fiorello, quello delle insipide “performance” mattutine di “viva RAI/2”.  

      Il citato fantascientifico arlecchinesco showman da avanspettacolo, s’inventato, per l’occasione, un impertinente “copia e incolla” della sua figura, attribuendone la paternità ad una sorta di collusa “intelligenza artificiale”.

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CRIMINI - VIOLENZA - TRAGEDIE FAMILIARI.


Prendendo spunto dall’esecrabile delitto che ha posto fine alla giovane esistenza di una ragazza, Giulia Cecchettin, colpevole solo di avere fatto innamorare perdutamente un suo quasi coetaneo e compagno di studi, Filippo Turetta, che non si è posto scrupolo alcuno nel portarla selvaggiamente a morte, emergono spontanee tristi considerazioni circa i riflessi di solidarietà e di umanità che il crudele episodio ha ingenerato nel sensibile e coinvolto ambiente locale.
L’aspetto riprovevole dell'accaduto è emerso, invece, ad opera del discutibile, mercenario e infido mondo dei mass-media che, come da aduso copione, strumentalizza ogni cosa, anche le tragedie, pur di ottenere “audience” e pur di riempire i palinsesti o addirittura quinterni di carta stampata.

 

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NAZIONE ALLO SBANDO - GOVERNO PAROLAIO E DUBITABILE.
POLITICA INCAPACE - ECONOMIA CLAUDICANTE.
SERVIZI PUBBLICI TRASCURATI E LARGAMENTE INEFFICIENTI.
GUERRE DISTRUTTRICI DI VITA E DI CIVILTA’.

 UN PIANETA IN FIAMME.


Il titolo potrebbe sembrare allarmistico, esagerato o semplicemente pessimistico ma, alla luce di quanto sta avvenendo in queste ultime settimane, particolarmente in questi ultimi giorni, non sembra esserlo.
Trattasi, viceversa, di una “tempestosa” e “cocente” realtà che è sotto gli occhi di tutti.
Parecchi dei disastri avvenuti erano prevedibili e contenibili ma l’incuria, la sciatteria, la ben modesta capacità di chi sta in timoneria, le remore interne ai vari schieramenti partitici, il permissivismo, il lassismo e il basto burocratico ampiamente dimostrati dagli organi istituzionali di riferimento e di controllo ecc. ecc., come ormai accade in Italia da almeno cinquant’anni a questa parte, hanno portato molti degli amministratori comunali, regionali e nazionali a non adottare seri provvedimenti in materia del delittuoso reiterarsi dei consueti roghi estivi.
Ma chi può giudicare i responsabili di tante “omissioni” se un po’ tutti nella scala gerarchica istituzionale e politica sono presuntivamente invischiati in un sistema che porta a privilegiare più l’apparenza e il formalismo piuttosto che la sostanza dei doveri amministrativi ?
Troppi “poteri” vacui e inconsistenti, quando non addirittura “condizionati” a vario titolo, non sono certo il toccasana atto a correggere un andazzo di cose pressoché fuori controllo.
Ciò non toglie, tuttavia, che parecchi dei signorotti da strapazzo che affollano le aule parlamentari, le stanze del “potere” (effettivo o meno, quale quello del sempre osannato “Colle”), le più o meno precarie segreterie dei partiti, i centri nevralgici esecutivi spesso e volentieri in ritardo rispetto agli avvenimenti, se non proprio in “tilt”, le più o meno appariscenti e bene addobbate sedi di Regioni, Prefetture, Comuni, Enti locali ecc, ecc., seguitino imperterriti a diffondere chiacchiere, proclami, aleatori bollettini di positivi risultati, trattati di bugie e fregnacce elettorali.
La dilagante concrea dei politici di professione - ben pasciuti e per molti versi appartenenti ad un mondo di alieni - non ha più alcunché di affidabile e sembra abbia perso per strada qualsivoglia caratteristica di obiettività e di spirito di servizio.
Chi più e chi meno presumono di recitare la parte dei “salvatori della Patria” ma più che altro appaiono, spesso e volentieri, come attori da avanspettacolo, neppure tanto bravi.
Ritornando sull’argomento delle sempre più ricorrenti e deleterie emergenze meteorologiche - risaputamente dovute al surriscaldamento degli oceani, dei mari, dell'atmosfera - che nel complesso impattano disastrosamente sull’ambiente abitativo e produttivo della sbandata società umana dei nostri tempi, non appare agevole dare fiato ad alcun plauso ad una Presidente del Consiglio che, correndo da un capo all’altro della Nazione e del Pianeta (oggi è negli Stati Uniti, a Canossa da Biden), dimostra ampiamente di essere dedita più alle “conferenze internazionali” e ai frequenti incontri con capi di Stato più o meno illustri, che a risolvere con i fatti e senza demagogia le emergenze di casa nostra, non sempre facenti capo a problematiche in corso con l’Europa o con altri Paesi.  .....leggi tutto
 

 
 

BERLUSCONI UOMO,
PARECCHIO DISCUSSO IN VITA,
SUPERLATIVO DA DEFUNTO.

 

Pur condividendo il senso di rispetto dovuto ai defunti e prendendo atto dei riflessi antropici che hanno accompagnato la dipartita dell' “uomo” Silvio Berlusconi, personaggio tanto osannato quanto discusso a fronte dei suoi trascorsi imprenditoriali e politici (Industriale da “sette più” per “Milano 2” , Presidente e Direttore Generale “Edilnord progetti S.p.A.”, Presidente della “Fininvest S.p.A.”, Cavaliere della Repubblica dal 1977, fondatore di “Forza Italia”nel gennaio 1994, 4 volte Presidente del Consiglio, già Deputato Europeo, Senatore rieletto, facente parte della altolocata classe politico-istituzionale, del “gotha” dell'alta finanza, della galassia televisiva e telematica), non appare facile trascurare la circostanza che tale non certo amena circostanza ha innescato un autentico “tsunami” mediatico con palesi ripercussioni, in forza di talune non apprezzate decisioni governative, in campo istituzionale.
Nessuna perplessità, tuttavia, ha accompagnato il fatto che, vieppiù sotto l’aspetto rituale e sacrale, siano affiorati sentimenti di più o meno sincero cordoglio, sentimenti che peraltro trovano riscontro in quelli che, di norma, vengono tributati ad ogni essere umano, sia esso un misero emarginato “paria”, un comune anonimo mortale o, viceversa, uno dei tanti personaggi d’alto lignaggio, meritatamente o meno inseriti nella affollata “hit parade” riguardante la variegata e talvolta ambigua, inquinata e poco apprezzabile scala sociale, politica e istituzionale.
I mass media, sempre vergognosamente pronti a ghermire, da par loro, ogni possibile preda, si sono prontamente buttati a capofitto nell'agone della clamorosa funerea “notizia” e spudoratamente, H24, hanno fatto piovere sulla inconsapevole massa dei teleutenti e sulla residua micro fascia di lettori della carta stampata, una impressionante e violenta grandinata di addomesticati “servizi”, di immancabili logorroici panegirici e commenti, di variegate insulse interviste ai soliti noti personaggi politici, televisivi e manageriali, taluni appartenenti ad una ben antipatica e stantia progenie.
Il tutto abbondantemente farcito con sterili ancestrali “filmati” riguardanti l’ancora nebuloso periodo degli anni ’80 / ’90 del decorso secolo, con barbosi panegirici, con triti e ritriti aneddoti su doti e qualità dell'emerito personaggio scomparso.

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* Non sarebbe male tirare le orecchie alla appariscente e ben dotata Bianca Berlinguer al riguardo delle consuete ripetute apparizioni nel suo “talk show” di uno strano personaggio, all’anagrafe Mauro Corona, che non si capisce in virtù di quale “libertà di opinione” o di “libertà d’immagine” vomita, spesso in maniera scurrile, sproloqui d’ogni natura (politica, ecologia, ambientalismo, naturalismo, filosofia da strapazzo, letteratura di parte ecc. ecc.), deliziando i telespettatori con la sua invereconda costruita figura di primordiale uomo delle caverne.  ........

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AUGURI


Che il Natale 2021 e il nuovo anno 2022
possano riportare quella serenità e quella fiducia nel domani che la mostruosa pandemia
ha crudelmente intaccate.


Natale è la festa cristiana più attesa?
Quanti sono coloro che, purtroppo, l’ hanno trasformata da ricorrenza altamente religiosa ad evento consumistico?

Rifacendoci agli antichi aspetti religiosi del Natale cristiano, non si può non prendere atto che oggi ci si dimentica spesso, nella ricorrenza, di quanto si potrebbe fare e non si fa per rendere intimamente ripagante la festività. Sembra che, viceversa, sia divenuta importante solo la corsa ai regali, alle riunioni di gruppo, magari da dedicare al “gioco”, ai pranzi e alle cene luculliani. Per varie ben note cause, connesse con la decantata evoluzione della società, ci si è venuti a trovare invischiati nel rapido divenire di una società umana eufemisticamente definita “moderna” e “civile” ma che, nei fatti, appare sempre più portatrice di fenomeni endemici, di pericoli, di violenze, di abusi, di ingiustizie. In ambito mondiale, tuttavia, più o meno diffusamente, si spende e si spande, anche quando non si può, anche quando il denaro svanisce nel nulla consumistico, anche quando non sarebbe male riflettere responsabilmente sui gravi e impellenti problemi planetari, nazionali e locali.

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                       SICILITUDINE

                                         

a cura di Joshua NICOLOSI

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 ALTRI TESTI di autori vari:
 

29 settembre 2021:
UN ANTICO E SEMPRE PIU’ GRAVE PROBLEMA CHE SI RIPROPONE IN DANNO DEGLI INCOLPEVOLI UTENTI DI BASE.

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Testo della inevasa missiva indirizzata il 21 febbraio 2017

DA : ethosassociazione@alice.it
A : presidente@pec.governo.it

e p.c.

gentiloni@governo.it

urp@mef.gov.it (ministero economia e finanze)
urp@mise.gov.it (ministero Sviluppo Economico)
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Nella qualità di Presidente della Associazione ETHOS ed a nome dei numerosi Soci e Amici interessati all’annosa e deprecabile questione segnalata, trasmetto copia dell’ E-MAIL  indirizzato , in data 12 u.s. a info@autorita.energia.it.
Trattandosi, a nostro avviso, di una rilevante disfunzione del sistema Italia che indiscriminatamente arreca notevoli oneri e danni al cittadino contribuente medio (i “ricchi” e i “paperoni” non sono interessati e sono chiaramente indifferenti), saremmo ben felici se gli Organi Istituzionali in indirizzo - preposti alla materia - prendessero in seria considerazione quanto rassegnato.
Nel momento in cui la pressione fiscale è notoriamente alle stelle e le classi popolari stentano a sbarcare il lunario, non sarebbe male che taluni balzelli indiretti sui consumi LUCE e GAS venissero ben bene potati se non del tutto eliminati. Ciò in ossequio al dettato costituzionale e alla equità contributiva.
Si ringrazia per la sperata attenzione.
Distinti ossequi. 21 febbraio 2017 Ethos Associazione
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Allegato 1

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Genova 2021

- ex Ponte MORANDI -
Ennesima sceneggiata all'italiana.

di Augusto Lucchese

E’ del tutto superfluo rifarsi ai particolari del crollo del Ponte ”Morandi” di Genova, tragicamente avvenuto il 14 agosto 2018. Se ne è tanto parlato e sparlato, magari impropriamente o polemicamente, oltre ad essere divenuto, strumentalmente, l’argomento principe del consueto disgustoso chiacchiericcio delle varie TV, ovviamente per riprovevoli fini esibizionistici o di cassetta. Il tutto come da incurabile consuetudine italiana. Ognuno ha detto la sua e non sono mancate le consuete insulse disquisizioni di chi usa i network per ostentare il proprio “io”. La solita pietra buttata a casaccio nel putrido stagno della ciarlataneria da baraccone. E’ incorreggibile l’invereconda improntitudine di chi alimenta la massa degli asinevoli “commenti” dei molti “web dipendenti”.
Con dolorosa incredulità, s’è dovuto prendere atto della sceneggiata imbastita in occasione del terzo anniversario della “assurda” sciagura accaduta in quel di Genova alle ore 11,45 circa del 14 agosto 2018. Fu a quell’ora e in quel giorno che improvvisamente venne giù il “pregiato” e “avveniristico” ponte realizzato, a fior di miliardi, nel corso del cosiddetto “boom economico italiano” che sarebbe meglio definire “la greppia della falsa democrazia italiana”. Nell’arco di pochi secondi il rinomato ponte si sbriciolò alla stregua di un qualsiasi friabile biscotto, malgrado fosse considerato una sorta di vanto della classe politica, tecnica e imprenditoriale degli anni ’60. Onore (o “disonore”) al merito?
E non si venga a ripetere, ad uso degli allocchi e degli ingenui, che adesso si farà di tutto per “accertare rigorosamente le cause e le responsabilità ” che ebbero a determinare un sì dirompente e tragico crollo. Le svariate motivazioni (o concause) sono estremamente intuibili, tanto da pensare che non varrebbe la pena disturbare la magistratura, gli esimi accademici delle diverse facoltà di architettura e ingegneria o i più o meno valenti professionisti di settore, per giungere alla scontata conclusione che già da tempo le soprastrutture del ponte erano fortemente stressate per la mancanza di adeguati interventi nella manutenzione e nel rifacimento delle parti a rischio. Sopra quel ponte passava giornalmente un numero impressionante di vetture d’ogni tipo, di automezzi pesanti e di TIR il cui traffico, per l’insana bramosia di lucrosi pedaggi, non è stato mai contingentato o smistato lungo altre vie di comunicazione. E’ notorio che da diversi decenni a questa parte il transito degli odierni mastodontici autotreni s’è moltiplicato a dismisura (sia come numero che come tonnellaggio), vieppiù rispetto ai parametri di cui s’era tenuto conto in fase progettuale.  ...leggi tutto

 

 

QUALE AVVENIRE PER IL PIANETA TERRA?

di Augusto Lucchese
Prendendo atto dell'inarrestabile inquinamento atmosferico, oltre che terracqueo, che sta portando al surriscaldamento della temperatura media del Pianeta, all’azzeramento delle stagioni, agli incontrastabili sconvolgimenti meteorologici, alla desertificazione di vaste aree produttive, allo scioglimento delle calotte polari e dei secolari ghiacciai, e chi più ne ha più ne metta, non è facile sperare che il futuro del Pianeta Terra si avvii verso un tranquillo avvenire, specie se non si riuscirà a legarlo ad un auspicabile e generalizzato ravvedimento operoso dell' ex “homo sapiens”.
Aggiungasi l’esponenziale aumento della popolazione mondiale e la sempre più evidente rarefazione delle risorse naturali, ed ecco che il complessivo ben poco rassicurante scenario degli anni a venire diviene sempre più preoccupante, foriero di assillanti problematiche.
In questi ultimi trent’anni s’è perso molto tempo prezioso, la situazione generale s’è aggravata, la legge di causa ed effetto ha preso il sopravvento e i danni immensi, diversificati, forse irrimediabili, fanno ormai parte del pesante bagaglio che le giovani generazioni presenti e quelle prossime future si dovranno portare dietro lungo una strada perigliosa e tutta in salita.
Non bastano più le mendaci promesse dei “grandi della Terra” o i buoni propositi enunciati a fronte dell’urgente necessità di intervenire oggi e non domani, visto che ieri sono state elargite a profusione solo chiacchiere. Non basta far visita, magari con un codazzo di pseudo “responsabili”, nei luoghi dei disastri, così come non basta correre al capezzale del morente ecosistema ambientale o impegnarsi (a parole) di “ricostruire” ciò che la furia dei violenti e anomali fenomeni meteo seguita a distruggere in ogni parte del Pianeta. Non basta più irridere la gente con l’assicurazione che ogni cosa tornerà sotto controllo entro il 2050 circa. I pericoli incombenti, i disastri prevedibili, i probabili morti, gli invalidi, gli sfollati, le gravose perdite patrimoniali, sono tutte cose che appartengo all’ “oggi” e non possono essere “rimandate al mittente”, in attesa del chimerico traguardo annunciato. La natura non accetta turlupinature politiche o rinvii di natura tornacontistica o demagogica.
Le cronache quotidiane provenienti da ogni parte del Mondo portano a riflettere, tuttavia, che oggi, peggio che ieri, non si vede traccia alcuna di una classe dirigente mondiale capace, responsabile, onesta, volenterosamente protesa a proteggere e difendere l’avvenire della umanità.
Esiste e cresce, invece, una accozzaglia di intriganti personaggi, d’ogni provenienza ideologica, d’ogni etnia, d’ogni appartenenza nazionale, dediti più a curare i propri poco odorosi intrecci personali e di gruppo che quelli della disorientata collettività internazionale avviata verso un incerto e insicuro avvenire.

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Una data da ricordare:

25 LUGLIO 1943 – ARRESTO DI MUSSOLINI.

di Augusto Lucchese

Sono trascorsi 78 anni da quel 25 luglio 1943 quando nella Italia stremata per i disagi, le sofferenze, le privazioni, le ferali e distruttive incursioni aeree nemiche, oltre che militarmente provata per l’avverso svolgimento delle tristi vicende belliche di oltre tre anni di guerra non voluta e mal condotta (GRECIA / AOI / LIBIA / TUNISIA / SICILIA/ (in aggiunta ai patiti insuccessi navali di Genova, Taranto, Punta Stilo, Capo Teulada), s’abbattè il “coup d’etat” ordito dall’entourage di Vittorio Emanuele III per “far fuori” Mussolini e il fascismo.
A detta dello storico Gianfranco Romanello, (pag. 1339 de “La seconda Guerra Mondiale” - Gruppo Editoriale Fabbri - 2°ristampa – 1986 ) “… il 25 luglio venne girata una pagina della storia d’Italia, ma le nubi di un’altra tragedia si fecero ancora più scure”. “Giungerà presto, infatti, l’infausto e tragico 8 settembre 1943. Un disastro di gran lunga peggiore della tragica disfatta di Caporetto, dell'ottobre 1917”.
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Trascurare la conoscenza della storia, quella vera non quella monca o distorta, preferendo ignorarla per correre dietro ai racconti di sciocca fantasia, del mondo dei balocchi, delle favolette per allocchi o, peggio ancora, ai materialistici piaceri goderecci del consumismo sfrenato, è una autentica condanna a rimanere nel limbo della mediocrità. E’ inutile allora lamentarsi che la società civile è diretta al capolinea dello sfascio, che i politici mal governano le istituzioni, che le infrastrutture cascano a pezzi, che la sporcizia e l’incuria per il territorio sono quasi ovunque il marchio segnaletico di un paese da “quarto mondo”, che i centri urbani sono, di massima, da classificare “invivibili”. Ciò è quanto la parte sana della Nazione non merita, pur se subisce l'operato di una sfacciata minoranza di mediocri arrivisti, di gente senza scrupoli, di corrotti, di speculatori, di imbonitori da fiera, che ogni giorno riversa, nei luoghi della convivenza sociale, una sorta di virtuale “raccolta indifferenziata” di indegni comportamenti.
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Ecco una sintetica ricostruzione dei fatti accaduti in quei giorni, ferma restando, per chiunque, la facoltà di esprimere, mediante le pertinenti informazioni fornite, un proprio soggettivo giudizio.

25 luglio 2021    
                                                   LuAu


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INDRO MONTANELLI

Ricorre oggi il 20° anniversario della scomparsa dell'insigne giornalista INDRO MONTANELLI e anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ritenuto opportuno ricordare accoratamente la ricorrenza .
Quanto appresso rassegnato non vuole menomamente intaccare o contestare la sua bravura e la sua versatilità di pubblicista, di maestro del giornalismo, di cronista. Nell’anniversario della sua dipartita ognuno è libero di ricordarlo e giudicarlo come meglio ritiene, nell'assoluto rispetto della memoria di un sì valente giornalista. Pur condividendo le molte positive motivazioni che lo riguardano, sembra anche giusto, tuttavia, puntualizzare un paio di circostanze in cui il "grande" Montanelli non è stato meritevole della sua fama.

22luglio2021                                                                                                                                                                                                           LuAu
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 BERLUSCONI E I DUE MATTEO
di Angiolo Alerci 
 
Questo è quello che io scrivevo il 12 dicembre 2020 (pag. 7 del VII volume di Cronaca e riflessioni sulla politica italiana” sui due Matteo nazionali
 
 12 dicembre 2020
 
 MATTEO L'ARROGANTE
 MATTEO IL IL FURBO
 
 Il nome Matteo accomuna nel nostro parlamento due soggetti che, sebbene di estrazione diversa, hanno in comune un solo problema: rendere la vita sempre più difficile ad una maggioranza sempre più disunita.
 Matteo I, da una posizione di opposizione politicamente corretta, se non fosse condizionata dalla sua arroganza per il negativo risultato del suo maldestro tentativo di arrivare subito alla Presidenza del Consiglio, chiede continuamente
 di andare al voto.
 Matteo II, da una posizione ibrida, perchè dopo essere stato colui che ha imposto al suo partito. l'accordo di governo con il Movimento 5 Stelle, lo abbandona subito dopo per creare una nuova formazione politica, Italia Viva, nell'errata convinzione che con il gran numero dei parlamentari a lui vicini disposti a seguirlo, la stessa cosa avrebbe fatto l'elettorato del P.D.

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SPERIAMO CHE LA STORIA SI RIPETA

di Angiolo Alerci

Nel 1947 il nostro paese distrutto dalla guerra che, tra l’altro, aveva notevolmente modificato la produzione di nostre fiorenti industrie per adattarle alla produzione di “materiali” da guerra, con molte città notevolmente danneggiate prima dai bombardamenti aerei e dopo dall’invasione, visse un giorno speciale: l’annuncio che gli Stati Uniti avevano programmato un piano, l’European Recovery Progam, noto come piano Marshall di aiuti ai paesi europei, dopo i notevoli danni provocati dalla seconda guerra mondiale.

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2 giugno 2021 – 75° anniversario della Repubblica Italiana.

di Augusto Lucchese

Un altro anno si aggiunge alla ancor giovane esistenza della Repubblica Italiana, nata nel giugno del 1946.  Una ricorrenza che vedrà ben poco dei variegati festeggiamenti posti precedentemente in essere, di anno in anno, sino al 2019.  Il “covid 19”, nel 2020 e nel 2021, ha imposto la rinuncia, presumibilmente con un certo rammarico, a parecchie consuete celebrazioni di prammatica, in particolare a quelle che avrebbero potuto determinare “assembramenti” o pericolose occasioni di ravvicinato contagio.    ..... leggi tutto
 

 

    Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  
Presidente Augusto Lucchese
  e-mail: augustolucchese@virgilio.it