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RUBRICA

SPESE MILITARI IN ITALIA

 

 
 

TRAGICO INCIDENTE AEREO a TERRACINA

 Notizia apparsa su “IL TEMPO” di Roma, in data 25 settembre.
….”Domenica pomeriggio un pilota dell’aeronautica militare – Gabriele Orlandi, di 36 anni – è morto durante un’esibizione a Terracina, dopo che l’aereo Eurofighter che pilotava si è schiantato in mare. Orlandi stava eseguendo una picchiata – movimento acrobatico con cui un aereo vola verso il basso per poi virare all’improvviso verso l’alto – quando ha perso il controllo dell’aereo che si è schiantato in mare.    ....  leggi tutto

 

 

 

Rete Italiana per il Disarmo.
- Osservatorio Mil€x -


 

Messaggio ricevuto:
….“A quanto ammontano le spese militari italiane in un anno, in un giorno, in un'ora?
…..Quanti sono gli effettivi delle nostre Forze Armate?
…..Quanti sono i comandanti e quanti invece i comandati?
…..Per acquistare nuovi armamenti (cacciabombardieri ultrasonici e sofisticatissimi, costosissime navi militari ultra tecnicizzate, onerosi blindati e carri armati d’ultima generazione) quanti miliardi vengono impiegati, ogni anno?
Trattasi di oltre 23/miliardi, cui vanno aggiunte le ingenti somme periodicamente stanziate per i contingenti militari all’estero (Afganistan, Iraq, Libano, Libia, ecc.)”

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COMMENTO:


Riducendo adeguatamente le spese per l’apparato militare ed evitando l’abnorme acquisto e approntamento di costosi armamenti (aerei, portaerei e navi, carri armati e mezzi cingolati) - spesso in quantità spropositata e non necessaria - si risparmierebbero ingenti disponibilità di bilancio. Risorse che potrebbero essere assegnate, in alternativa, alla ricerca, allo sviluppo, alla scuola, al settore cultura, arte e turismo, alla ricostruzione dei territori colpiti da calamità naturali, alle opere di messa in sicurezza del territorio, degli abitati e del patrimonio monumentale, alla concreta riduzione della pressione fiscale, al sostegno dei disoccupati e delle famiglie realmente bisognose. Ciò contribuirebbe, oltretutto, allo sviluppo economico e alla occupazione produttiva, oltre che a frenare la tendenza all’incongruente corsa al riarmo e a contrastare l’attività speculativa delle industrie degli armamenti che, spregiudicatamente, forniscono ai guerrafondai sparsi per il Mondo e al criminale terrorismo moderni strumenti di distruzione e morte.
E’ a tutti evidente che combattere tale immondo commercio è quanto mai indispensabile per il futuro della umanità. L'industria delle armi alimenta la violenza, le guerre e il terrorismo. L’assurdo è che si è poi costretti a devolvere ingenti risorse finanziarie - impiegando a dismisura uomini e mezzi - per tentare una valida prevenzione a difesa delle comunità prese di mira dalle varie e crudeli organizzazioni eversive o terroristiche.
L’ONU, in applicazione dei principi per cui fu fondata, dovrebbe intervenire efficacemente contro quei Paesi (in particolare gli USA, la Russia e la Cina) che vendendo indiscriminatamente armi e materiali da guerra, provocano morte, disastri, genocidi e sofferenze nell’ambito dell’umanità tutta.
L’Italia, pur se in misura ben ridotta, è purtroppo da includere nella lista nera di tali Nazioni. Non sembra azzardato esprimere un severo giudizio sui governanti dei cosiddetti Paesi civili che, spesso e volentieri, dimostrano di non esserlo.

14 settembre 2017                                                               Luau
 

 

 

IL Pentagono stronca gli F35:

"Poco sicuri".
Ha ancora senso comprarli ?
Problemi strutturali evidenti.

                        Il tutto costerà all'Italia non meno di 10 miliardi.

Doveva essere il "cacciabombardiere del futuro", il "deterrente perfetto" nonchè un programma, seppur dispendioso, utile anche a livello occupazionale. Invece l'F35 targato Lockheed, dopo la prolungata bagarre parlamentare che ha infine visto governo e maggioranza spuntarla sulle opposizioni per la piena adesione al programma, rischia seriamente di divenire un boomerang. Specie ora che il Pentagono lo bolla sostanzialmente come un aereo difettoso e inaffidabile, con problemi strutturali e di gestione dei software. Il tutto all'interno di un rapporto in cui, beffa ulteriore, si stimano nettamente al ribasso i livelli occupazionali promessi dal programma stesso.
IL RAPPORTO - Secondo il rapporto del Pentagono “le prestazioni sull’operatività complessiva continuano ad essere immature” e rendono necessarie “soluzioni industriali con assistenza e lavori inaccettabili per operazioni di combattimento”. La fusoliera, in particolare, è soggetta a crepe che richiedono continua assistenza, circostanza che – in caso di guerra o conflitto – rischierebbe di comprometterne in modo pesante l’operatività. E sempre sul fronte dell’affidabilità della fusoliera, già un anno fa la Difesa statunitense aveva sottolineato come, nel tentativo di ridurre il peso del velivolo (è stato infatti quasi raggiunto il peso massimo prima di compromettere le capacità tecniche previste per contratto) lo si era reso talmente fragile che – se colpito da un fulmine – poteva esplodere. Risultato: il cacciabombardiere non può volare a meno di 45 km da un temporale. Per non parlare della scarsa visibilità posteriore e del sistema radar incapace di inquadrare gli obiettivi.
GLI F35 "ITALIANI" - Beffardamente sarebbero proprio gli F-35 nella versione a decollo verticale su pista corta – che secondo le intenzioni della Difesa italiana dovrebbero sostituire i Sea-Harrier sulla Garibaldi - ad avere il software più difettoso. L’Italia ha già finanziato l’acquisto di 90 caccia F-35 (inizialmente erano 131) per l’aviazione e per la Marina: due terzi sono modelli ‘tradizionali’ Lightning 2; un terzo invece F-35B a decollo corto ed atterraggio verticale.
COSTANO ALMENO 10 MILIARDI - E' a questo punto prevedibile che la vicenda possa tornare all'ordine del giorno in politica, sebbene fonti del Ministero della Difesa lascino intendere che al momento non ci sia troppo spazio per ripensamenti. L’intera operazione dovrebbe costare circa 12 miliardi di euro, ma l’incertezza suo costi finali è alta. L’adesione al programma è stata decisa nel 2002 dall’allora esecutivo targato Silvio Berlusconi, una scelta confermata poi nel 2012 dal governo Monti che ha però ridotto l’ordine di 41 esemplari per un risparmio di oltre 3 miliardi di euro. E se negli USA si è aperta una discussione sugli F-35, in Italia si procede a tappe forzate.
L'ASPETTO OCCUPAZIONALE - La convinta adesione italiana al programma poggiava anche sulle promesse della Lockheed a livello occupazionale, visto che il secondo stabilimento di costruzione dell'F-35 ha sede proprio nel Belpaese. Ebbene anche in questo senso le notizie d'oltreoceano sono tutt'altro che rassicuranti, giacchè un rapporto diffuso nei giorni scorsi dal Center for International Policy sostiene che la Lockheed ha "grandemente esagerato" nel valutare il numero di posti di lavoro creato dal programma F-35, e le cifre indicate andrebbero quanto meno dimezzate. Anche in questo senso, dalla Difesa nessun commento.

sett.2013                                                                          Luau

 

PORTAEREI Cavour (C 550)



La nave "Cavour" è una portaerei (incrociatore portaeromobili, secondo la classificazione ufficiale) V/STOL (a decollo corto ed atterraggio verticale). Dal 2011 è la nave ammiraglia della flotta.

Costruzione

Commissionata a FINCANTIERI il 22 novembre 2000, lo scafo è stato impostato il 17 luglio 2001 nel cantiere navale di Riva Trigoso dove il troncone poppiero è stato varato il 20 luglio 2004 e trasferito al cantiere navale di Muggiano La Spezia per il collegamento al troncone prodiero e per i lavori di allestimento.  ....leggi tutto

 
 

REPARTI FEMMINILI NELLE FORZE ARMATE


Ho avuto occasione di seguire, sul Canale “Current” della SKY, un interessante documentario sull’addestramento di un gruppo di ragazze arruolatesi, “volontarie”, nell’Esercito. Il servizio, in particolare, si riferiva ad un plotone composto esclusivamente da ragazze appena arruolate, facente parte del 151° Reggimento della Brigata Motorizzata “Sassari”, la rinomata Unità   ......        leggi tutto

 

 

ULTIME NOTIZIE

  IN MATERIA DI SPESE MILITARI


E' stato proprio il ministro della Difesa, la piduina Roberta Pinotti, a fare in questi giorni da sponda al premier Renzi dichiarando la propria disponibilità a partecipare alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica riguardante le Forze Armate, anche ridimensionando gli organici in base alle effettive occorrenze.  .....leggi tutto

 

 

 

CONTROLLO DEL TERRITORIO


 

L’Italia è uno dei pochi Paesi al Mondo in cui l’Esercito è spesso chiamato a correre in aiuto delle forze di Polizia nel controllo del territorio.
Creando lo spauracchio di un sempre maggiore numero di “uomini in divisa” e di macchine “etichettate” in circolazione sul territorio, i tristi parolai del Governo sperano veramente di risolvere il problema ?    ....leggi tutto

 

 
  

Preti con le stellette e pensioni a         carico dei contribuenti italiani.



 

 

Spigolando fra le notizie regalateci a pioggia dalla rete, è apparsa una scioccante quanto eclatante segnalazione riguardante, nell’ambito delle spese pazze del Ministero della Difesa, la pressoché trascurata o addirittura sconosciuta categoria dei Cappellani militari.  

Periodici di stampa bene informati hanno diffuso la notizia secondo cui il costo a carico del predetto Ministero per pensioni e stipendi elargiti ai preti-militari si aggira sui 17 milioni di euro l'anno.   ....leggi tutto

 

 

MOLTE DIVISE.
Rilevanti oneri, sciupii e inefficienze.

 

 

Già da tempo (vedi - www.ethosassociazione.com - Home - Editoriale - “Spese pazze all’italiana“ e “2 giugno”, dal 2008 al 2013) s’è avuto modo d’addentrarsi, magari alquanto spericolatamente, nel “campo minato” dei capitoli di bilancio riguardanti l'organizzazione e la gestione delle Forze Armate e dei vari Corpi militari e paramilitari istituzionalmente riconosciuti.  ..... leggi tutto


 

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