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Preti con le stellette e pensioni a         carico dei contribuenti italiani.



 

 

Spigolando fra le notizie regalateci a pioggia dalla rete, è apparsa una scioccante quanto eclatante segnalazione riguardante, nell’ambito delle spese pazze del Ministero della Difesa, la pressoché trascurata o addirittura sconosciuta categoria dei Cappellani militari.  

Periodici di stampa bene informati hanno diffuso la notizia secondo cui il costo a carico del predetto Ministero per pensioni e stipendi elargiti ai preti-militari si aggira sui 17 milioni di euro l'anno.

I cappellani attualmente in ruolo risulterebbero essere circa 160, quasi tutti equiparati al grado di tenente e a prescindere da 16 ufficiali d’alto livello fra cui una “eminenza” che ricopre il ruolo di “super capo”.  Non è dato conoscere (segreto militare?) il numero dei “colleghi” congedati o posti in riserva. Essi godono, non si capisce a che titolo, del trattamento economico, anche pensionistico, attribuito ai pari-grado “laici” in servizio permanente. 

Tra la massa che compone la categoria “gerarchica” dei Cappellani militari (presenti e passati), spicca un nome eccellente, quello del cardinale Angelo Bagnasco, uno dei porporati indicati quale possibile successore del dimissionario Papa Benedetto XVI. L’insigne porporato oltre ad essere presidente della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) risulterebbe essere un pensionato di lusso dell'Esercito solo perché ha ricoperto, sebbene per poco tempo, l’incarico di “ordinario militare”, cioè “capo” dei cappellani militari.

Tale incarico è equiparato (non si comprende a fronte di quale plausibile e concreta motivazione) a quello di generale di brigata, ruolo che, in atto, gli da diritto a una pensione di 4mila euro mensili. Sembra che il  Cardinale abbia prestato servizio nelle Forze Armate appena per tre anni ma,  avendo brillantemente raggiunto il traguardo del 63° compleanno, ha maturato il diritto al “vitalizio".  Altro che “pensionati di lusso” o quiescenti onorevoli e senatori. Una roba da fare addirittura arrossire la spregevole cricca dei “falsi invalidi”.

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Quella dei cappellani risulta essere una questione spinosa. E’ stata più volte sollevata da più parti e specialmente da Luca Comellini, segretario del Partito per la tutela dei diritti dei militari (Pdm) il quale, senza mezzi termini ha dichiarato: …."i cappellani militari sono un costo che in tempi di vacche magre la Difesa dovrebbe eliminare: vi faccia fronte la Chiesa”. 

Il Vaticano, volendo, potrebbe fare fronte ai conseguenti oneri prelevando le somme (sempre che la spesa sia ritenuta utile e giustificabile) dai cospicui proventi dell’ “otto x 1000”, da quel succoso “obolo” (oltre 2/miliardi) che il contribuente italiano generosamente versa ad uno Stato estero, oltretutto ben ricco di casa sua.

 

19/02/2013                                                                             LUAU

 

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  Via Lavina, 368 – 95025 Aci Sant’Antonio
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