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Enna tra storia e arte

Una storia moderna 

(da " Il Campanile")

“una causa degli ennesi per la Venere di Morgantina, contro l'impero..." 
“Nulla di nuovo sotto il sole” così recita il libro di Qoelet nella Bibbia. Sono impressionanti le analogie tra ciò che accadde 2000 anni fa e ciò che continua ad accadere ai nostri giorni. 
Oggi come allora la cronaca ci narra di procedimenti giudiziari per la restituzione di statue depredate dal nostro territorio, oggi come allora i potenti continuano ad essere incriminati per reato di “concussione”. Una causa degli Ennesi contro “l’ impero”, quello americano ai nostri giorni, quello Romano duemila anni fa, quando depredati del loro bene più caro la statua di Cerere, incaricarono Cicerone di portare a giudizio Verre, governatore della Sicilia, il quale fu processato per concussione per le attività illegali commesse du-rante il periodo in cui era stato governatore della provincia di Si-cilia (anni 73-72-71 a.C.). Leggi Tutto

Enna, da Comune a Provincia

IL 27 ottobre 1927, dopo 900 anni , un regio decreto ripropose l’antica denominazione latina . 
Da Castrogiovanni a Enna , 80 anni fa la città riacquistava il nome originario. E in un decennio il capoluogo cambiò volto con la costruzione di tanti edifici. 
Lo storico “passaggio” avvenne ottant’anni fa , a quasi un anno dall’elevazione a Provincia della città, che diventò il capoluogo più alto d’Italia . Era , infatti , il 27 ottobre 1927 quando riprese il suo nome classico citato da Ovidio e da Cicerone, che la difese al senato romano dopo gli anni del saccheggio per opera di Verre , e da Tito Livio , che la definì “Urbs Inexpugnabilis”. Leggi tutto

I RICOVERI ANTIAEREI

A partire dalla seconda metà del ‘42 e nel primo semestre del 1943, nelle piazze e lungo le pareti rocciose della periferia della città, squadre di operai, formate da carusi e da uomini dai quaranta ai sessant’anni (tutti gli altri abili erano in divisa grigioverde al fronte), scavarono ininterrottamente al fine di approntare, al più presto, i ricoveri antiaerei per i civili. Per sottrarre i malati dell’ospedale Umberto I alle conseguenze dei bombardamenti fu scavato un rifugio sotterraneo in Piazza Carmine (oggi Piazza Giovanni XXIII), creando con il materiale proveniente dagli scavi una collinetta artificiale tufacea. Leggi tutto

 

Il presente testo è integralmente tratto dal periodico culturale ennese "IL CAMPANILE" (www.ilcampanile-enna.com), egregiamente redatto da Rino Spampinato e Federico Emma con la validissima collaborazione di  Elena Pirrera, Annalisa Pitta ed altri. Il citato periodico, a nostro modesto avviso, è unico nel suo genere sia per la particolare veste cartacea che per gli argomenti storici, culturali e sociali ampiamente trattati che, palesemente, sono frutto di attente ricerche e di appassionati studi. Abbiamo recentemente avuto il piacere di stabilire un cordiale rapporto con i responsabili del periodico e ci auguriamo di poterlo sviluppare fattivamente nel breve tempo, formulando, frattanto il migliori auguri per il futuro.   

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Anche ad Enna è successo “ il ’48 ”
Dalla rivoluzione del 1848 all’unità dell’Italia. Il contributo della città all’insurrezione. 

Il 12 gennaio 1848, a Palermo, con le 15 gloriose giornate, viene scritta la prima pagina del risorgimento italiano.  Fu con questo proclama che i rivoluzionari della nostra Sicilia preannunciarono la rivolta fissando luogo e data ed emettendo un manifesto fatto circolare tra la gente di Sicilia. Un proclama storico che diede inizio alle ostilità. Sia nelle città che nelle campagne, sotto Ferdinando II, regnava assoluto il malcontento delle classi borghesi così come dei ceti più bassi.  Leggi tutto


 

 

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