Poeta dialettale,patriota (Catania 1820-1894).
Perduti i genitori nell'epidemia del colera del 1837, fu chiamato dal governo borbonico a ricoprire il posto di ufficiale giudiziario che era stato del padre. Successivamente fu però destituito e arrestato avendo pubblicamente manifestato sentimenti liberali. Partecipò ai moti catanesi del 1848, ma, tornati al potere i Borboni, fu costretto a riparare a Malta. Partecipò poi all'epopea garibaldina fino a ricoprire, nell'esercito regolare, il grado di maggiore. Lasciato il servizio militare, divenne cancelliere al tribunale e poi giudice conciliatore, incarico, quest'ultimo, che svolse sino alla sua morte.I suoi scritti poetici, variamente datati, sono raccolti in un'antologia intitolata Poesie Siciliane, che comprende vari poemetti.La notizia della sua morte, avvenuta a 74 anni di età, fu data da Nino
Martoglio, sul suo giornale D'Artagnan, nel numero del 24 giugno. Martoglio scrive : “Fu mio maestro, stimato e venerato.... Da lui appresi ad amare il soave e aspro dialetto pieno d'amore e d'odio, il tuo nome avrà sempre un altare nel mio cuore. Addio! “
ENCICLOPEDIA DI CATANIA diretta da Vittorio Consoli (VOL 1 pp. 112 -113)
Rossella Iannello
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