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 IL “NEPOTISMO” e LA REGIONE SICILIANA


La cronaca giornalistica e televisiva, proprio in questi giorni, si è largamente occupata del triste fenomeno del “nepotismo” di cui soffre, in aggiunta a quello dei “raccomandati” per meriti elettorali, l’apparato regionale.


L’Autonomia, “magnanimente” concessa alla Sicilia nel lontano maggio del 1946, non è mai divenuta risolutiva e funzionale essendo stata strutturata in maniera da essere imbrigliata fra mille lacci e laccioli (ovviamente manovrati dal potere centrale) che ne hanno impedito, di fatto, la piena attuazione in relazione all’idealistico spirito di rinascita per cui era stata concepita. Ciò è un fatto notorio a tutti che non ha bisogno di ulteriori dimostrazioni. Pur tuttavia parecchie cose certe le ha fatto:


* ha raddoppiato la burocrazia e l’ ha resa più opprimente e caotica;


* ha creato nuovi centri di potere, discriminatori e settari;


* ha generato una “nuova” classe impiegatizia, in gran parte parassitaria, che si è semplicemente sovrapposta a quella già esistente nel campo della pubblica amministrazione; è semplicemente riprovevole, a tal proposito, il fatto che l’organico della Regione si sia dilatato in maniera esponenziale sino a raggiungere l’attuale incredibile consistenza di ben 23/mila unità (retribuiti con elevati stipendi e appannaggi vari parecchio superiori a quelli di altre amministrazioni), quando si pensi che la Regione Lombardia è gestita con poco più di 3/mila dipendenti; 


* ha fatto nascere una estemporanea e numerosa classe politica isolana che si avvale del sistema democratico (sono molto influenti, all’uopo, i “pacchetti” dei voti elettorali) per dare l’assalto ai centri di potere regionali e per portare avanti la propria opera in funzione dei prevalenti interessi dei partiti di appartenenza; una classe politica generalmente di bassa lega che molto diffusamente ha dimostrato, nel tempo, di prediligere, più che l’interesse della collettività isolana, la malsana tendenza all’intermediazione con il mondo imprenditoriale speculativo e affaristico; l’avvento dell’Autonomia, quindi, non solo non ha risolto i molti problemi della Sicilia ma, per molti versi, li ha aggravati, specie sul piano burocratico - amministrativo e in relazione all’enorme disavanzo di bilancio che la cattiva gestione ha prodotto;


* ha determinato, in aggiunta agli altri guai, l’avvento del già citato triste fenomeno del “nepotismo” che, tollerato e strumentalizzato per finalità tutt’altro che encomiabili, ha innescato tutta una serie di connivenze, di abusi, di favoritismi di cui solo oggi si fa finta di accorgersi gridando allo scandalo e minacciando drastici provvedimenti; sarà il tempo a giudicare se quest’ultimi interverranno, in maniera seria e continuativa, o se tutto passerà in giudicato per non compromettere i fragili equilibri politici che minano la vita regionale. 


Considerato tutto ciò, la Sicilia e i siciliani possono ancora nutrire qualche residua speranza ? 

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  Via Lavina, 368 – 95025 Aci Sant’Antonio
Presidente Augusto Lucchese
Tel. - Fax: 095-790.11.80 - Cell.: 340-251.39.36 - e-mail: augustolucchese@virgilio.it