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Lettera aperta. Allego queste poche righe ad una prima raccolta di alcuni miei articoli reperiti qua e là dall’Associazione Culturale Ethos, la quale benevolmente ne ha fatto e continua a farne tesoro, in una rubrica dalla definizione impegnativa “I Medaglioni”, il cui fine dovrebbe essere darne testimonianza ai suoi raffinati lettori ed agli amici più intimi. Gliene sono grato, in special modo al Presidente Augusto Lucchese, che tanto amore pone nella gestione del sito e della Associazione, e tante risorse vi dedica. Da parte mia ne faccio, spero, gradito dono a quei pochi amici a me più cari che seguono le mie battaglie filantropiche e sociali, intrise di filosofiche riflessioni, le quali non vogliono essere ‘verità rivelate’, ma solo modeste considerazioni il cui scopo è instillare nella mente e nel cuore del lettore “il dubbio” di socratica memoria. Fattore fondamentale per fare crescere in noi quell’indipendenza interiore che ci consacra “esseri umani” e non “automi” in balia dell’onda che tutto avvolge e trascina con sé. Affaccendati come siamo, da Eraclito ad oggi, fra tesi ed antitesi, a trovare il giusto senso della vita e del pensiero. Con sincero affetto. fernando luigi fazzi
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