18 novembre 2014
Ancora sulla legge elettorale
In occasione di un meeting del Lion Club di Enna, celebrato nel
corso dell'anno sociale 1987 – 88, mi venne data la possibilità
di trattare un tema che da tempo mi appassionava in modo
particolare : “Le leggi elettorali”.
Relazione che venne integralmente pubblicata dalla rivista
ufficiale The Lion del mese di novembre del 1988.
In quella occasione riservai una particolare attenzione su
alcuni punti che, secondo me, meritavano di essere valutati
sotto il profilo della costituzionalità, perché non rispettavano
gli articoli 3 e 51 della nostra Carta Costituzionale.
L'art.3 così recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali” mentre l'art. 51 precisa che
“ Tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere
agli uffici pubblici ed alle cariche elettive in condizione di
eguaglianza....”
Le circoscrizioni create per la elezione della Camera dei
Deputati presentavano aspetti di grossa incostituzionalità per
diverse oggettive considerazioni:
Un candidato della circoscrizione di Campobasso – Isernia di
300.000 abitanti non si trova nelle condizioni di un candidato
della circoscrizione di Roma con 4.500.000 abitanti, così come
un candidato di Firenze la cui circoscrizione conta 73 comuni
non si troverà nelle stesse condizioni di un candidato di Torino
che ha 649 comuni ed, infine, un candidato della circoscrizione
di Genova che si sviluppa su 3415 Kmq non sarà nelle stesse
condizioni di un candidato della Sardegna che si sviluppa in
24000 Kmq.
Da quanto sopra indicato appare chiaro che i candidati per la
elezione della Camera dei Deputati non sono stati messi nelle
identiche condizioni sia per i diversi impegni psicofisici che
per quelli finanziari e che, quindi, non è stato osservato
quanto è stato sancito dall'art.51 della nostra Costituzione di
potere accedere alle cariche elettive in condizione di
eguaglianza.
Circoscrizioni di cui solo oggi ,con la nuova legge in itinere,
si cerca di modificare.
Ma le discussioni che si sono aperte sia sul numero delle
circoscrizioni. che sul numero e modo degli eletti, incominciano
a creare serie difficoltà alla approvazione delle modifiche alla
legge elettorale già esitata dalla Camera.
E’ iniziato il gioco delle parti per stabilire il modo di
elezione dei deputati, non tenendo conto della decisione della
Corte Costituzionale che ha dichiarato la incostituzionalità del
porcellum e che, interpretata all’Italiana , riporterebbe
ugualmente alla Camera cento deputati nominati, sol perché sono
stati designati dai partiti a capo delle liste elettorali.
Questa volta si tratta di un gioco pericoloso perché se nessuno
strascico ebbero i rilievi di incostituzionalità della vecchia
legge elettorale, perché la Corte aspetta di essere interessata
dalla magistratura ordinaria per valutarne gli aspetti che
nessuno sollevò nelle forme richieste, il problema è ben diverso
perché personalmente mi attiverò, nei modi previsti, perché la
Corte Costituzionale ne venga interessata subito dopo
l’approvazione della legge e prima di potere effettuare le nuove
elezioni.
Angiolo Alerci
p.s. Questo articolo è stato inviato alla Corte Costituzionale
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