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21  dicembre 2021

 

PANDEMIA

Come volevasi dimostrare

 

 

La mia cronistoria:

 

Il 17 dicembre del 2020, esattamente un anno fa’, postavo una nota su facebook, pubblicata su diversi giornali on line, che conteneva la seguente considerazione: “Nonostante si pensasse ad una possibile seconda fase, agevolata dalla frescura della stagione invernale, i comportamenti disinvolti che caratterizzarono il periodo estivo confermarono quanto ritenuto possibile.

Si era creata una situazione ben diversa dalla precedente: la nostra condizione era la peggiore di quella in essere in tutti gli altri Paesi europei.

Moltissimi i provvedimenti adottati per gestire questo nuovo periodo in parte utili, ma spesso contraddittori, accettati da alcuni e fortemente criticati da altri.

In una situazione di pandemia come l’attuale, i provvedimenti dovrebbero essere pochi e rivolti a tutti per evitare che possano interpretarsi, come è avvenuto, a favore di alcuni e a danno di altri.

Il 4 gennaio 2020 con altra nota parlando della seconda fase di questo storico periodo, che certamente resterà alla storia con il nome di “coronavirus”, un pensiero particolare dovrebbe essere riservato alle vedove ed ai figli del personale medico, sanitario e dei volontari che hanno dato la loro vita, nel tentativo di salvare quella degli altri.

Alle loro famiglie, qualunque sia stata la durata del rapporto di lavoro delle vittime, dovrebbe essere riconosciuta la pensione di reversibilità come se le vittime avessero raggiunto il massimo previsto dalle norme contrattuali.

Un minimo il costo per lo Stato, massima la valutazione della gente.

Questo mio suggerimento dato al Presidente Conte, alla vigilia della fine del suo mandato, reiterato al Presidente Draghi e sempre al Ministro Speranza non è stato preso in considerazione, nonostante i numerosi  contraddittori e spesso inutili provvedimenti adottati.

Ma più ingiustificato è stato il silenzio da parte dei responsabili della sanità delle due grandi organizzazioni sindacali interessate con la seguente precisazione: Considerazioni fatte da un “vecchio” sindacalista che, tra l’altro, per circa 25 anni è stato Presidente dell’Ospedale di Enna (1962/1973) e Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa di Enna (1997/2009), come atto di solidarietà nei confronti della categoria sanitaria

Il 13 marzo 2021 sottolineavo il danno provocato alla vigilia del Natale 2020, con un provvedimento di blocco delle partenze che avrebbe dovuto avere effetto immediato, e non comunicarlo quindici giorni prima, per non consentire quello che accadde: molte migliaia di persone provenienti dalle zone rosse del nord si trasferirono al sud per “festeggiare” il Natale con le famiglie portando doni e virus.

Certe leggerezze si pagano care. Già si parlava della possibile terza ondata che avrebbe potuto creare, come creò, le condizioni per una mala “Pasqua”.

Siamo alla vigilia del nuovo Natale e la situazione, in progressivo peggioramento, continua ad essere gestita disinvoltamente da un governo, tipo macedonia di frutta, che perde il suo tempo per stabilire l’inutile durata del green pass, dopo avere consentito a centinaia di migliaia di persone riempire gli stadi, senza maschera e senza rispettare le previste distanze.

Draghi Presidente della Repubblica?  Meglio restituirlo all’Europa.

 

Angiolo Alerci

 

 

    Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  
Presidente Augusto Lucchese
  e-mail: augustolucchese@virgilio.it