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ANCH’IO VITTIMA DI UN “INVOLONTARIO” COLPO DI PISTOLA

Ho seguito con un certo interesse l’uccisione del marocchino di Voghera con un colpo di pistola che non si sa (?) come sia partito.
La storia mi ha interessato per un mio personale fatto accadutomi nel 1955, che è stato riportato nel mio libro in corso d’opera dal titolo “Il mio diario di una vita intensamente vissuta” dal quale ho pensato di estrapolarlo e postarlo su facebook, anche per i riflessi avuti a distanza di oltre 20 anni.
Un racconto molto strano che merita di essere ricordato, iniziato a Canicattì nel 1955 in servizio presso la Cassa di Risparmio,rinnovatosi dopo oltre 20 anni.
”Una domenica di maggio sono uscito da casa dopo avere concordato con mia moglie che saremmo andati più tardi a messa insieme.
In piazza, mentre conversavo con il collega “Melino”, si avvicinò il cliente della Banca, il sig. Pietro Di Caro, il quale ci invitò a consumare una granita nella piazzetta attigua al bar.
Dopo circa un’ora, approssimandosi l’incontro programmato con mia moglie, mentre stavo salutando si udì una forte esplosione.
Nelle vicinanze si trovava un Maresciallo dei Carabinieri, il quale si avvicinò al nostro tavolo e immediatamente disse “c’è odore di polvere da sparo”. Guardando notò un piccolo foro nel mio pantalone all’altezza del ginocchio e ne constatò la esistenza di un po’ di sangue.
Fui portato all’interno della vicinissima farmacia di turno per un’immediata disinfezione, all’Ospedale di Canicattì per un’antitetanica e alla Caserma dei Carabinieri per le ulteriori valutazioni.
In questo percorso venni accompagnato dal collega Melino.
Alla domanda del Maresciallo dei Carabinieri “chi c’era con voi?” Risposi “io, Melino e il sig. Pietro Di Caro”. La considerazione del Maresciallo fu: “Lei e Melino siete qui, quindi il colpo è partito dalla pistola del sig. Di Caro”.
In quel momento entra il sig. Di Caro che, preoccupatissimo, si avvicina per chiedere come stavo ed alla risposta “bene” disse: “vedete come sono io”: si voltò e si notò che all’altezza della tasca posteriore dei pantaloni c’era una grande bruciatura.
Cosa in effetti era accaduto: il sig. Di Caro aveva una pistola pronta per l’uso sistemata dietro i pantaloni che, al momento di salutare, alzandosi urtò contro la fascia della sedia facendo partire un colpo che si frantumò per terra ed una piccola scheggia di piombo interessò il mio ginocchio in modo lievissimo, tanto da non accorgermene.
Se il proiettile non fosse stato di piombo frantumatosi nell’urto, le conseguenze potevano essere ben diverse.
Questo fatto ebbe un seguito, come detto, dopo oltre vent’anni, nel periodo in cui ero Direttore della Filiale di Caltanissetta della Cassa di Risparmio.
Un giorno il funzionario addetto al servizio credito agrario, Dante Galatioto, mi informò che vi era un mandato di pagamento in favore della Cantina Grottarossa, di cui era presidente l’ing.Cucurullo assente, che poteva essere incassato anche dal Vicepresidente sig. Pietro Di Caro, nominativo conosciuto, al quale in precedenza erano stati pagati altri mandati.
Quel nominativo mi fece immediatamente ricordare i fatti di Canicattì e dissi al funzionario di riferire che “il Direttore mi ha detto che questo mandato non può essere pagato a lui”.
Il funzionario, dopo avere sottolineato che si trattava di una persona “molto” nota, disse: “dirò che per il momento ci sono delle difficoltà e che il pagamento potrà essere fatto la prossima settimana”.
Gli risposi “fai entrare il sig. Di Caro al quale lo dirò personalmente”. Il funzionario, comprendendo bene quello che poteva accadere rimase molto perplesso, ma fu costretto a far entrare il cliente.
Il sig. Di Caro, non riconoscendomi, disse: “Direttore ho capito che c’è qualche problema, non vi è nessuna urgenza. La prossima settimana potrà essere pagato direttamente all’ing. Cucurullo”.
Rivoltomi al cliente dissi “sig. Di Caro mi dica una cosa. Se molti anni fa dalla sua pistola il colpo invece di frantumarsi per terra avesse preso altra direzione oggi come ci troveremmo?”
Il cliente si alza, si avvicina e mi abbraccia.
È facile comprendere lo stato del funzionario Galatioto ed il pagamento venne regolarmente effettuato.

angiolo alerci

 

 


 

 

    Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  
Presidente Augusto Lucchese
  e-mail: augustolucchese@virgilio.it