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                                                                 28 febbraio 2016

APPROVAZIONE DELLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI


Anche l'approvazione della legge sulle unioni civili ha lasciato una lunga scia di critiche e commenti vari.
Il Premier Renzi si è dichiarato soddisfatto del risultato ottenuto, senza sottolineare che ha dovuto pagare un costo non previsto al N.C.D. di Alfano per la votazione della fiducia posta dal Governo per l'approvazione del provvedimento.
Ha dimenticato di avere solennemente affermato che il disegno di legge doveva essere approvato senza alcuna modifica, mentre invece è stato costretto ad accettare che fosse stralciata la parte relativa alle adozioni.
La sinistra del P.D. dopo avere votato la fiducia ha minacciato di presentare subito altro disegno di legge per riproporre integralmente la parte stralciata.
Ma una particolare attenzione meritano certe discussioni fatte da più parti.
Una forte critica è stata rivolta dall'opposizione al tentativo di applicare il cosiddetto “canguro” per eliminare il gran numero di emendamenti presentati.
Il “canguro” è uno strumento previsto dai regolamenti parlamentari a tutela del regolare svolgimento delle sedute.
Il “canguro”, come il voto di fiducia, rappresenta l'arma nelle mani del governo per evitare i tentativi messi in atto da parte della minoranza di bloccare il regolare svolgimento dell'attività parlamentare.
Basti ricordare gli oltre cinque milioni di emendamenti presentati dal sen.Calderoli nel tentativo di ritardare l'approvazione della legge di riforma costituzionale.
Spesso è la reazione ad una simile provocazione a determinare l'applicazione del “ canguro ” o del voto di fiducia.
In questi giorni il P.D. ha organizzato un corso di scuola politica alla quale hanno preso parte molti dirigenti della periferia e sono stati trattati importanti problemi sia di natura politica che organizzativa.
Forse sarebbe stato più utile soffermarsi sul significato di democrazia interna.
E' inconcepibile che nel più grande partito politico italiano si continua ad accettare il ricatto della minoranza, per la condivisione di tutte le decisioni approvate dalla maggioranza, che spesso è costretta far ricorso al voto di fiducia per bloccarne un possibile risultato negativo.
All'interno degli organi previsti ( congresso, comitato centrale e direzione del partito) le proposte e le iniziative devono essere ampiamente discusse e regolarmente votate; ma al momento dell'approvazione devono essere accettate da tutti. senza riserva alcuna, risparmiandoci gli spettacoli in T.V. di posizioni apertamente antagoniste rappresentate da esponenti di primo piano come Bersani, Cuperlo e Speranza.
Coloro i quali non accettano questo principio possono benissimo comportarsi come Fassina ed altri che, responsabilmente, hanno scelto una strada diversa.

Angiolo Alerci
 


 

 

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