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Un anno di Papa Francesco.
 

Ci son voluti quasi 2000 anni perchè si ritornasse a parlare di rivoluzione cristiana e culturale. Sulle orme di Francesco d'Assisi, papa Francesco rinnova la rivoluzione di Cristo, che ebbe la sua massima espressione con quel manifesto politico, culturale, umano pronunciato nel discorso della Montagna, con le Beatitudini, che segnarono la via della più grande rivoluzione che mai la Terra aveva affrontato.
Appare paradossale, ma buona parte del merito spetta a Ratzinger, per aver portato la Chiesa sull'orlo di uno scisma irreversibile, lontano dalla genuinità della parola di Cristo, imponendo una totale revisione su base umanistica.
Il cristianesimo genuino si è rifugiato nei cuori e nelle coscienze dei credenti genuini; fuori dalle coscienze e dai cuori c'era l'assedio minaccioso del cattolicesimo dei politici , del
cattolicesimo degli atei che negava diritto di cittadinanza al cattolicesimo dei cattolici.
A questo  assedio aveva, attivamente, partecipato  anche il cattolicesimo di Ratzinger , il più pericoloso, perché indossava gli abiti del Vicario di Cristo, mentre Cristo non c'entrava niente, emarginato, isolato, messo da parte come un suppellettile diventato inutile e superfluo.
Ratzinger, dall'alto del trono di Pietro, aveva propagandato  e  avrebbe voluto imporre la sua personale visione di un Cristo diverso, dissolutore della soggettività individuale umana, come improvvisata risposta al nichilismo e al relativismo, entrambi combattuti a parole, ma servendosi del peggior relativismo e del peggior nichilismo da adattare a seconda delle circostanze.. 

Con le risposte provenienti dal più alto seggio della cristianità, venne riproposto, sotto mentite spoglie, un ritorno a quel neo-positivismo che riduceva la sfera umana e umanistica nella oggettività del processo evolutivo, intrinsecamente deterministico, trasformandolo in un momento evolutivo della Storia e, quindi, storicizzabile e storicizzato.

Fu la constatazione del fallimento della sua teologia che lo portò alle dimissioni, avendo registrato lo sconforto del popolo della Fede e il loro allontanamento dalle pratiche religiose.

L'insistenza di Benedetto XVI sulle radici cristiane dell'Europa, ha  documentato la pretesa massimalista di una superiorità culturale  del cristianesimo che limita la dimensione della Fede, non più universale ma  ristretta nell'alveo transnazionale di un Occidente pretestuosamente elevato al rango di cultura leader del pianeta.

Il ruolo della fede diventa, in tal modo, marginale, come un corollario alla storicizzazione che trascina l'immagine di Dio dentro i fenomeni e gli eventi umani.

L'impatto con l'esaltazione delle radici cristiane dell'Occidente, e, quindi,  del senso comune e del senso pratico, non distingue il credo religioso, per questo viene indicata l'inalienabile radice cristiana dell'Europa, come carattere antropologicamente distintivo, assimilabile ai tratti somatici distintivi delle razze.

Viene, implicitamente, esaltata l'abitudine a non pensare, a non riflettere, a non credere, a non sperare, che viene presentata come il culmine del nuovo progresso che riduce l'uomo alla stessa stregua delle formiche o delle termiti, impostando l'intera vita senza un perché, sostenuta solo dall'istinto di sopravvivenza.

Anche la  storicizzazione della fede, implicita nel tentativo di storicizzare la divinità di Cristo, che leggiamo nel volume Gesù di Nazaret, non eleva una superstizione in certezza, ma scardina tutto il contenuto culturale sul quale è cresciuto l'Occidente. La strada che Ratzinger vuole dare alla cultura della fede è quella indicata dal pensiero nordico, in senso geopolitico, che si contrappone alla tradizione mediterranea, quella delle grandi religioni monoteiste, che non si pone nemmeno il problema di perdere la trascendenza a vantaggio di una pagina di storia.

Gesù non è Odino !

Così si ripropone il problema di Dio e della sua configurazione, che nel pensiero nordico è scientista, probabilistico, pratico, mentre nella cultura mediterranea si è sempre nutrita del rapporto con il sacro, con il mistero, che viene superato solo con la Fede.

Auguri Papa Francesco, con Te è rinata la speranza.

 

Rosario Amico Roxas

 

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