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15 aprile 2015  


 


STRATEGIA SUICIDA 


 


L'assemblea dei Deputati del P.D. a maggioranza ha dichiarato non modificabile la legge di riforma elettorale approvata dalla Camera che ha subito, con il passaggio al Senato, delle modifiche concordate con la minoranza del P.D.
A causa di queste modifiche la legge è ritornata alla Camera per la sua definitiva approvazione.
E' inspiegabile la strategia messa in atto da parte degli “esperti” della minoranza P.D. i quali, al Senato dove avevano la possibilità di condizionare Renzi, si sono accontentati delle marginali concessioni fatte, mentre dichiarano guerra alla Camera dove sanno che la maggioranza di Renzi resisterà utilizzando, se del caso, anche il voto di fiducia.
Voto di fiducia che per Fassina è inaccettabile, Bersani si dichiara esterrefatto per una simile ipotesi, Orsini farà di tutto per evitarlo mentre la Gamusso dichiara che c'è spazio per un partito di sinistra.
Il Capo Gruppo del P.D. alla Camera Speranza si dimette dall'incarico per il profondo dissenso manifestato da una parte del gruppo .
Renzi, infastidito, afferma andremo avanti.
Gli esperti della minoranza ( Bersani, D'Alema, Bindi, Cuperlo, Civati Fassina ed altri) devono assumersi la loro responsabilità, nei confronti della base del partito a loro vicina, per gli errori commessi.
Si tratta di un errore strategico madornale.
Certamente oggi sarebbero disposti ad accettare la pur minima modifica alla legge che così ritornerebbe al Senato, per potere sferrare un attacco definitivo.
Renzi, a parte la sua arroganza, non è talmente stupido di cadere in un simile tranello.
Restano, comunque, valide tutte le considerazioni fatte sulla incostituzionalità della legge che, con molta probabilità, non supererà l'esame da parte dell'organo competente.

Angiolo Alerci





 

 

 

 

 

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