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31 luglio 2016
 

SOFFERENZE BANCARIE e STRESS TEST


Dopo la valutazione delle nostre banche fatta con il famoso “stress test”, che ha riconosciuto la solidità del nostro sistema con la sola eccezione della particolare situazione del Monte dei Paschi, ritengo opportuno fare un po’ di chiarezza sulla effettiva situazione delle cosiddette “ sofferenze bancarie” che tante preoccupazioni, e altrettante speculazioni, hanno creato negli ultimi anni. Chi scrive è stato direttore di Agenzie, Ispettore, direttore di Filiale, direttore di Sede e Ragioniere Generale della Cassa Centrale di Risparmio V.E. quando questo Istituto si trovava, per importanza, al 2° posto nella graduatoria nazionale della categoria . Da direttore di Agenzia è stato nelle condizioni di creare condizioni di tolleranza e di sofferenza di alcune partite, da direttore di Sede e Filiale, oltre a creare le stesse condizioni, ha dovuto anche gestirle, da Ispettore ha dovuto verbalizzarne lo stato e la rispondenza tra debito e adeguata garanzia, mentre da Ragioniere Generale ha direttamente gestito la regolare collocazione nel bilancio delle sofferenze. .Ho parlato di tolleranza e sofferenza indicando con questi termini due differenti condizioni: tolleranza: il periodo successivo alla scadenza del debito che a richiesta la banca può accordare al cliente: sofferenza: quando trascorso invano il periodo di tolleranza accordato il cliente non è stato in grado di rispettare l’impegno e , quindi, dare inizio alle previste procedure legali. La banca per legge annualmente ha l’obbligo di accantonare una percentuale degli utili in un conto chiamato “Rischi su crediti” che normalmente viene utilizzato a chiusura dell’azione legale per coprire un eventuale importo risultato incapiente. Premesso quanto sopra ritengo utile fare la seguente considerazione sulla base dei dati ufficiali forniti
- l’importo delle sofferenze bancarie è stato valutato al lordo per 320/milioni di eu
- l’importo dei “ fondi rischi” ammonta a eu 240/milioni
- l’importo delle sofferenze al netto ammontavano quindi ad eu 80/ milioni con garanzie per oltre 120/milioni.
Lo stress test ha confermato la solidità dell’intero sistema bancario, ad esclusione del Monte dei Paschi che da solo continua a presentare sofferenze per oltre 20/milioni di eu.
Nessuno si è soffermato un po’per considerare il fatto che, a parte la responsabilità degli amministratori nella gestione di molte banche, una parte di responsabilità è del sistema “Magistratura”, dal momento che le azioni legali per il recupero dei crediti bancari hanno tempi lunghissimi.
Dai sei agli otto anni per la definizione di una azione diretta di recupero, ad oltre dieci/ quindici anni nel caso di fallimento,
In questo periodo il debito continua a crescere con interessi di gran lunga superiori a quelli convenuti in contratto, senza tener conto che ormai da molti anni gli interessi bancari attivi sono scesi ai minimi.
Un esempio “vero” di quanto accadeva trenta anni fa ad una azione legale per il recupero di un credito di lire 10.000.000,.al tasso convenuto del 23,75% trimestrale:
debito inziale L. 10.000.000 interessi 1° trimestre L.593.750, spese conto L.40.000, commissione max scoperto eu 100.000 ammontare debito L.10.733.750 + interessi 2° trimestre L.637.316 ,spese tenuta conto L. 40.000 commissione max scoperto L. 107.337 importo debito L.10.733.750 + interessi 3° trimestre L.683.905, spese tenuta conto L.40.000, commissione max scoperto L.115.184 importo debito L.12.357.492 +interessi 4° trimestre L.733.726, commissione spese tenuta conto L. 40.000 commissione max scoperto L,123.575 totale debito L. 13.234.793.
Interessi convenuti al 23,75% interessi pretesi L. 3,234.793 per il primo anno al tasso del 32,34% ,mentre il contenzioso è durato oltre cinque anni.
Ho preferito fare questo esempio e non riportare altro caso, verificatosi nello stesso periodo, su uno scoperto in c/c di circa 30/milioni che, al termine della procedura coattiva di recupero, aveva condannato la controparte al pagamento di una somma superiore a L.700/ milioni !
Ciò determina, tra l’altro che l’ adeguata garanzia inizialmente richiesta non copre più il credito vantato, creando grasse perdite agli Istituti di credito.
Nessuno parla in modo serio di organizzare la struttura giudiziaria per dare una corsia preferenziale alla trattazione di questo tipo di controversie e che non deve essere consenziente alle continue richieste dei curatori fallimentari di differire le date delle relative udienze, utilizzando vari pretesti.


Angiolo Alerci

 


 

 

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