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                                                                                    23 ottobre 2016 


RIFORMA DEL SENATO E REFERERNDUM


Si avvicina la data del referendum per la valutazione delle riforme costituzionali approvate dal nostro Parlamento e sono venuto nella determinazione di fare a freddo alcune considerazioni.
Premesso che, come più volte chiarito nel corso delle mie numerose note pubblicate su quattro giornali on line ( Ennapress, Startnews, Ethosassociazione e libero 24x7), consacrate nel mio libro “Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”, voterò SI in occasione del prossimo referendum turandomi il naso, come in più occasioni fece Indro Montanelli, vorrei chiarire il motivo del “turandomi il naso”
Nel richiamato libro è sta inserita una nota della redazione del giornale on line Startnews dal titolo “Alle prese con la riforma del Senato”, contenente molte espressioni da me usate nel corso della collaborazione con quel giornale e con le altre testate, dalle quali si evidenzia il mio pensiero sulla riforma del Senato.
“15/5/2012 – Si parla di riforme istituzionali e di attribuzione al Senato di nuove funzioni, Senato completamente inutile ed anzi dannoso nella struttura di uno Stato moderno”
“18/8/2012 – Bisogna considerare il fatto che una gran parte della spesa collegata alla politica è rappresentata dal costo del nostro antiquato sistema bicamerale”
25/1/2013 – Nessuno parla più dell’ inutilità del Senato che ritarda solo l’approvazione delle leggi”,
“28/6/2013 – E noi continuiamo ad assistere all’inattività dell’obsoleto sistema bicamerale che, secondo le ultime indicazioni, verrebbe mantenuto con la formale modifica di Senato delle Regioni”.
Analoghe considerazioni sono state continuamente ripetute tutte le volte che il dibattito politico richiamava la esigenza del superamento del bicameralismo paritario,
Molti hanno tentato di giustificare la contrarietà a modificare il bicameralismo paritario, considerato uno dei pilastri della nostra Costituzione nel 1945, previsto in un particolare momento di incertezza politica che viveva il nostro Paese a rischio, non tanto per la possibilità di un rigurgito fascista, quanto per un concreto pericolo comunista, dal momento che la sinistra composta dal P.C.I: dal P.S.I e dal Partito d’azione unita nel “ Blocco del Popolo” era direttamente collegata alla Russia di Stalin.
Il bicameralismo avrebbe potuto condizionare il Blocco del Popolo nel caso di una sua affermazione elettorale.

Oggi le condizioni sono completamente differenti e l’esperienza ci insegna che il bicameralismo paritario serve solo a ritardare l’approvazione delle leggi e che nessuna funzione “autonoma” viene svolta dal Senato
Essersi orientato verso la riforma, e non l’abolizione del Senato, è stato uno degli errori più gravi commessi da Renzi perchè le Regioni, fin dalla loro costituzione, avevano creato una vera e propria struttura “Conferenza delle Regioni” che da circa quarant’anni esercita funzioni di proposta , di coordinamento e utili rapporti diretti con il Parlamento e con il Governo.
Al momento in cui la maggioranza decise di orientarsi verso una riforma e di modificare il nome in “ Senato delle autonomie”, il 29 aprile 2014 ho trasmesso via mail al Presidente Renzi la seguente mia proposta sulla possibile composizione del Senato delle autonomie.

“matteorenzi@governo.it
PROPOSTA MODIFICA COMPOSIZIONE DEL SENATO
Composizione. 100 membri
- Da parte delle Regioni . 3 membri ( Presidente della Regione, Presidente dell’Assemblea, un membro in rappresentanza delle minoranze) n.60
- Da parte dei Comuni - I Sindaci dei Capoluoghi di Regione n.20
- Da parte dei Sindacati – I Segretari delle tre maggiori organizzazioni Sindacali e tre segnalati dai Sindacati minori n. 6
- Da parte delle organizzazioni de datori di lavoro - i rappresentanti degli industriali, commercianti ,agricoltori ed artigiani n 4
- Da parte del Presidente della Repubblica – Dieci nominativi da scegliere tra le personalità del mondo Accademico e delle professioni n. 10
Il Senato potrebbe assorbire anche quelle funzioni che il soppresso CNEL ha, di tanto in tanto, svolte.
Proposta trasmessa al Presidente del Consiglio nello spirito della sua richiesta collaborazione”

Soltanto il 21 giugno 2014 la Commissione Affari Costituzionali del Senato esitò il testo elaborato dalla stessa Commissione usando il copia/incolla, integrandolo con quelle modifiche peggiorative che oggi possono condizionare negativamente l’esito del referendum Costituzionale:
Conferma in n. 100 i membri : 75 indicati dalle Regioni, 21 Sindaci e 5 nominati dal Presidente della Repubblica, apportando queste modifiche.
- Immunità per i nuovi senatori
- Elezione diretta
- Eliminazione dei rappresentanti delle forze sociali che avrebbero consentito di svolgere le funzioni del soppresso CNEL
- Attribuzioni al Senato di competenze estranee alla espressione “ delle autonomie” che possono interferire con le competenze proprie della Camera dei Deputati.

Queste mie considerazioni sono datate e integralmente riportate nel mio libro sopraindicato, edito dalla editrice Nuova Prhomos di Città di Castello, la cui 1^ stampa è datata dicembre 2015,
CON una lettera aperta del 17 ottobre 2015 per Ministro per le Riforme Costituzionali Elena Maria Boschi e per la Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Sen. Anna Finocchiaro, pubblicata su questa stessa testata e trasmessa in modo tradizionale alle interessate, ho chiesto di conoscere se prima della mia proposta del 28 aprile 2014, esistesse una proposta simile e valutare se sono stato io a commettere una azione di plagio.
Le lettere sono rimaste inevase mentre un riscontro più serio è stato quello dato dal Presidente Renzi il quale mi ha fatto pervenire la seguente mail:
“Gentile Angiolo, la ringrazio per le sue mail, per le sue proposte e per le sue critiche. A volte, come vede, rispondo con un po’ di ritardo ma tengo molto ad avere un contatto diretto con i cittadini attraverso questa casella di posta elettronica. Mi scriva quando vuole. Un saluto Matteo Renzi,”
Tutte le note pubblicate su questa testata, e sono molte, di proposte e di critiche vengono sistematicamente trasmesse al Presidente Renzi,
Oggi ho voluto sottolineare quanto danno stanno facendo, nel corso della campagna per il referendum, quelle modifiche apportate dalla Commissione del Senato, peraltro aggravate in sede di approvazione da parte del Parlamento con l’inserimento di competenze estranee al “ Senato delle Autonomie” che, a giudizio di illustri costituzionalisti, potranno comportare spesso interferenze e conflitti con le competenze proprie della Camera dei Deputati.
Per questi motivi voterò SI turandomi il naso !
Con una nota a parte mi riservo di fare analoghe considerazioni sugli aspetti della legge elettorale che potranno negativamente influenzare l’esito del referendum.

angiolo alerci

 


 

 

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