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16 maggio 2015

 

Carissimo Augusto,
t'invio l'articolo su Pergusa (visita di Mussolini nel '37) quale contributo al tuo bel servizio sul Lago pubblicato in evidenza sul sito dell'Associazione. Se vuoi lo puoi pubblicare. T'invio altresì le foto del Villaggio inaugurato dal Duce il 14 agosto 1937 e la foto delle coppie che ricevettero il premio.... e qualche altra foto storica.
Un caro saluto,
Salvatore



MUSSOLINI A ENNA E PERGUSA


 

Il 14 agosto 1937, proveniente da Gela, Benito Mussolini giunse ad Enna salutato ed acclamato da tutta la popolazione. Passato in rassegna il picchetto militare d’onore schierato in piazza Vittorio Emanuele e ricevuto il saluto dalle Autorità, il Duce si affacciò sulla piazza stracolma di gente dal balcone di Palazzo Militello da dove rivolse un breve discorso al “popolo adunato”: “sono lieto – disse – di trovarmi in Enna, le cui mura nessun uomo di governo ha mai varcato dall’Unità d’Italia ad oggi”. Le cronache del tempo ci descrivono una incontenibile partecipazione di cittadini che inneggiavano colui che reggeva le sorti dell’Italia fascista.
Quella visita ufficiale del Capo del Governo fu preparata nei minimi particolari. Lungo via S. Agata, via Roma, piazza Balata, fino a piazza Municipio furono collocati grandi festoni con lampade multicolori per accogliere degnamente il Primo ministro che appena 10 anni prima, nel 1926, aveva controfirmato il decreto del Re Vittorio Emanuele III che elevava Enna al rango di capoluogo di provincia. Ma quella sera il Palazzo Militello, dove venne ospitato, rimase al buio. L’illustre ospite andò a letto a lume di candela perché l’illuminazione straordinaria, approntata per l’evento, causò un black-out generale in tutta la città dovuto ad un eccessivo sovraccarico. I tecnici della centrale elettrica di via Pergusa, inaugurata nel lontano 1923, non riuscirono a riparare il guasto se non alle prime luci dell’alba, con grande disappunto del padrone di casa, il cavaliere Giuseppe Greca Militello, del Prefetto, del Podestà e di tutti i notabili della città.

L’indomani, 15 agosto, Mussolini presenziò a Pergusa all’inaugurazione del villaggio rurale, all’assegnazione delle case coloniche e al rito nuziale, presso la nuova Chiesa, di 100 coppie di sposi alle quali il Duce diede 'in dote' una busta con 500 lire. Un gigantesco “Duce” venne scritto con il gesso sulla pendice della sponda del lago, di fronte il villaggio, dove ora vi è la selva pergusina. L’abitato rurale, costruito tra il 1935 e il 1937, fu voluto dal prefetto Ascanio Marca il quale non ebbe la fortuna di vederlo ultimato perché improvvisamente deceduto il 22 febbraio 1937 mentre si trovava al suo tavolo di lavoro in Prefettura.
Con la visita di Mussolini, il Governo fascista impegnò più risorse nel processo d’ammodernamento della città capoluogo fino ad allora risultato lento e difficoltoso. La necessità di dotare la città di strutture adeguate al nuovo ruolo istituzionale, accelerò la realizzazione di piani urbanistici già predisposti dai tecnici comunali e provinciali. In poco più di 4 anni, fino all’accentuarsi degli eventi bellici, la città venne dotata del Palazzo del Governo, di quello delle Corporazioni (oggi Camera di Commercio), della Banca d’Italia e del Carcere giudiziario; vennero completati gli edifici pubblici quali il Dispensario antitubercolare, la Casa dell’opera nazionale maternità e infanzia, la sede della Gil (Gioventù Italiana del Littorio), il palazzo del Fascio e del Podestà di piazza Maestro Coppola (ex chiesa di S. Giovanni), il palazzo del Genio Civile e quello dei Combattenti e reduci entrambi in via Roma. Furono realizzati, inoltre, 50 appartamenti Incis (Istituto Nazionale Case per gli Impiegati Statali), gli edifici scolastici di Santa Chiara e De Amicis ed infine fu ampliato, con un secondo piano in elevazione, il palazzo delle Regie Poste di piazza VI dicembre, oggi sede di una nota banca.
Dopo la visita di Mussolini, la città fu visitata due volte dal Re-imperatore Vittorio Emanuele III, ospitato nel nuovo palazzo del Governo e della Provincia, e due volte dal principe ereditario Umberto di Savoia che alloggiò nella suite dell’Albergo Belvedere.    

                                                                      Salvatore Presti

Articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia (cronaca di Enna) il 14/08/07 col titolo: “Arriva Mussolini ma salta la centrale elettrica e il Duce andò a letto a lume di candele”,
e sul periodico “Pergusapiù” nel mese di luglio del 2012

 

 



 

 

 

 

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