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25 aprile 2016  

 

MAGISTRATURA  E  POLITICA

 

Eravamo abituati qualche tempo fa a periodiche contrapposizioni tra politici e Magistratura e speravamo che con il tempo i rapporti potessero sempre migliorare.

Era il tempo degli attacchi di Berlusconi, non alla Magistratura ma ad alcuni Magistrati del Tribunale di Milano, nei confronti dei quali nutriva seri dubbi di “ terzietà “ nella valutazione delle sue numerose pratiche giudiziarie.

Il fatto che lo stesso Berlusconi richiedeva il trasferimento delle sue pratiche ad altro Tribunale,  significava  che lo stesso non criticava la Magistratura ma solo alcuni ben individuati Magistrati.

Gli interventi  dell’ Associazione Nazionale dei Magistrati assumevano sempre il valore di difesa della “casta”,  indipendentemente da una valutazione seria dei motivi che ne avevano determinato l’esame.

Oggi la  situazione è ben diversa: il neo Presidente dell’A.N.M. dr. Piercamillo Davigo , all’indomani del suo insediamento, nel tracciare quello che sarà il programma della sua azione, ha fatto delle affermazioni che hanno giustamente provocato l’immediata reazione, non solo da parte politici e della stampa. ma anche di quei Magistrati che da un po’ di tempo stanno cercando di ricostruire buoni rapporti tra Magistratura e Politica.

Al dr. Davigo, che  non ha mai mostrato nel corso della sua lunga attività posizioni equilibrate, ricordiamo le dichiarazioni quotidianamente riportate nel periodo di mani pulite, una delle quali contribuì a creare quella notevole contrapposizione tra i due Poteri dello Stato “ rivoltare l’Italia come un calzino”.

Oggi la situazione è ben diversa perché  è stato il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Magistrati a lanciare pesanti accuse a tutti i politici “ che non hanno smesso di rubare ma hanno smesso di vergognarsi”.

Non ha tenuto conto che in  Italia ci saranno diverse centinaia di migliaia di persone che fanno politica e che solo una minima percentuale si comporta in modo illegale.

Tenuto conto di diversi fatti illeciti commessi da Magistrati, non ultimi i fatti accertati a Palermo, con lo stesso metro usato da Davigo si potrebbe dire che i Magistrati italiani sono tutti corrotti, mentre sappiamo bene che la Magistratura italiana nel suo insieme conserva una professionalità, una serietà ed un senso di equilibrio che garantiscono sempre il regolare servizio della  funzione giurisdizionale.

La reazione della parte sana della Magistratura, della parte sana della politica, del Presidente Cantone e della maggioranza della pubblica opinione ha costretto Davigo a tentare di addolcire la pillola, ma la forma e la sostanza del suo intervento hanno dimostrato ancora una volta che non si tratta di una affermazione “ scappata” nel corso di un discorso, ma del suo pensiero lungamente maturato e meditato.

 

Angiolo Alerci

 


 

 

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