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LAGO
DI PERGUSA
L’antica
notoria fama del Lago di Pergusa è legata al “mito
di Proserpina”, la
divina Persefone dei Greci. Il commovente "pathos"
della leggenda sembra aleggiare tuttora fra i folti
canneti, popolati da
numerose colonie di uccelli palustri,
fra la verdeggiante natura dei pendii, fra le chete acque del
lago ricche di vita acquatica. bionda dea delle biadi e delle messi e nipote di GIOVE, potente re dell'Olimpo, venne rapita da PLUTONE, dio degli Inferi, mentre scorrazzava, in compagnia di Ciane e di altre ancelle, lungo le sponde dell'incantevole specchio d’acqua, il “Pergo laco d’acque profonde”, cantato da poeti e Muse. La leggenda racconta che la leggiadra fanciulla era vissuta, sino a quel momento, fra le valli e le colline circostanti l’alto monte ennese, ove la divina genitrice aveva
posto la sua dimora, cibandosi
di prelibati frutti e
di tiepido
latte appena
munto. I contadini ed
i mietitori,
devoti alla Dea, la circondavano d’affetto, ne ammiravano le
stupende fattezze e ne amavano il dolce sorriso e il piacevole
canto. Il suo
capo era sempre inghirlandato di freschi fiori di campo e coloro
che avevano avuto il privilegio di un pur casuale incontro con
l'incantevole ninfa, ne
cantavano le lodi raccontando che era "bella e forte come tutte le ragazze di
Trinacria" . Plutone,
vedendola, se ne invaghì a tal punto da cadere in balia
d’invereconde e imperiose brame. Sceso
dal carro, la ghermì
con forza,
la sollevò e la trascinò con se, incurante del dolore di
Ciane, le cui grida e le cui suppliche si alzarono inascoltate su
per il
cielo. Il
tenebroso sovrano
del profondo “Ade” era
improvvisamente apparso alla guida di una potente biga trainata
da “due cavalli neri come la notte”. Poi,
sferzando i possenti cavalli,
era fuggito verso l'Etna per
rituffarsi nel regno
delle tenebre, prima che
l’ira di
Giove e
delle altre
divinità dell'Olimpo
avesse potuto raggiungerlo.
A metà degli anni
trenta, nello spiazzo centrale
della pittoresca e panoramica "passeggiata Belvedere" ,
volendo l’Amministrazione civica di Enna celebrare degnamente
il mito, venne realizzata un’ artistica fontana
marmorea al
disopra della quale troneggia, affiorante da luminescenti zampilli e cascate d'acqua, la
fedele copia bronzea del capolavoro di G.
Lorenzo Bernini (1621-1622),
il cui originale è posto alla ammirazione dei visitatori nella
“Galleria Borghese” di Roma. L'autore, attraverso un
toccante e geniale virtuosismo che“rasenta i
limiti della
meraviglia", ha
saputo interpretare, nel contrasto e nelle perfette
proporzioni dei corpi guizzanti e svettanti, la tragica
atmosfera che pervade la mitologica leggenda del "ratto
di Proserpina". Il
Lago di
Pergusa, tuttavia, non deve
solo alle
rimembranze mitologiche
l’odierna immagine
di sito ameno e accogliente. Dopo secoli
di colpevole
incuria, protrattasi
anche dopo l'annessione della Sicilia alla
Monarchia Sabauda, dovette giungere
il pur
controverso "ventennio" perché il comprensorio del "più bel Lago siciliano" fosse bonificato. Venne
finalmente debellato l'incombente atavico
flagello della "anofele" che
con la sua virulenta e diffusa presenza aveva reso
invivibili ed impraticabili le contrade circostanti lo specchio
d'acqua. La natura
e la proficua attività dell'uomo, come d'incanto, si
ridestarono. Sorse il
grazioso "Villaggio Pergusa" e gli
abitanti delle
numerose "case
coloniche" poterono fruire dei più essenziali servizi pubblici (Ufficio
Postale, Scuole, Farmacia, Dopolavoro
ecc.). Venne
altresì incentivato
l'insediamento di negozi,
panifici, bar. Un
regolare servizio
di autobus prese
a collegare il Villaggio Pergusa ad Enna,
a Piazza Armerina e ad
altri Comuni viciniori. Eccone
il testo : IL DUCE QUESTA PLAGA
VOLLE RISANATA
PER
RIDARE SERENITA' ALLE
GENTI, IL
SORRISO AI BIMBI E PER FAR RIFIORIRE
IL
MITO CHE LANGUIVA
FRA LE ALGHE DEL PANTANO Pergusa
- 1936 -
Anno XIV E.F. Quell'imponente opera di bonifica
rappresentò, in effetti, un atto
di lungimirante riassetto ambientale, di sviluppo sociale,
d’incentivazione produttiva ed occupazionale, che ancora oggi
produce effetti concretamente apprezzabili, specie sul versante
dello sviluppo turistico. I risultati della bonifica e della
valorizzazione del territorio pergusino continuano a
rappresentare, oltre che un vanto, un
insostituibile e prezioso supporto economico per la giovane
Provincia ennese. In epoca recente sorse, lungo il perimetro del lago, il rinomato "AUTODROMO DI PERGUSA" che avrebbe dovuto continuare ad essere nel tempo, come del resto lo è stato per molti anni, il fiore all'occhiello dell' Amministrazione cittadina. La miopia della politica locale, provinciale e particolarmente regionale (o dei politicanti, che dir si voglia) ha distrutto il sogno ed ha quasi dilapidato le notevoli risorse economiche e finanziarie (pubbliche e private) in esso investite. Oggi, in conseguenza di un lungo periodo di disuso degli impianti, il rilevante patrimonio di strutture (pista, edifici, box, parcheggi, tribuna, recinzioni, ecc.) è quasi in stato di abbandono. Particolarmente le recinzioni, obsolete, malridotte ed antiestetiche, rappresentano un grave nocumento alle caratteristiche naturali della zona, sia sul piano paesaggistico che del rispetto ambientale ed ecologico del Lago.
E da dire, tuttavia, che
è
sempre parecchio importante e valida la nutrita rete di ottimi
insediamenti ricettivi e ricreativi
esistenti nella zona (alberghi, piscine,
campi da
tennis, villaggi turistici, ristoranti,
trattorie rustiche, pizzerie, Bar, ecc.). Percorrendo l’anello stradale che circonda il lago, a metà circa dello stesso, si può altresì accedere alla “SELVA PERGUSINA”, un vasto e folto parco gestito dal “Corpo Guardie Forestali” di Enna che, oltre allo spettacolo della ricca e curata vegetazione, offre ai visitatori ampi spazi attrezzati per “week-end” e per il gioco dei bambini.
Nella
parte più alta del parco è possibile ammirare anche parecchi
esemplari di fauna tipica di lontane zone, fra cui i lama.
maggio 2015 - articoli correlati 1937 - Mussolini ad Enna e a Pergusa |
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