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LAGO DI PERGUSA

 


 
È uno dei laghi più alti d'Italia (mt. 674). Trovasi a circa  8 Km . a sud di  Enna ed è formato da un ampio invaso naturale,  quasi una  conca,  la  cui circonferenza misura 6,8  km.  Raccoglie le acque piovane che defluiscono dalla catena collinare che lo circonda e si alimenta anche attraverso canali sotterranei e sorgenti.  Non ha affluenti.

L’antica notoria fama del Lago di Pergusa è legata al “mito di Proserpina”, la divina Persefone dei Greci. 

Il  commovente  "pathos" della leggenda sembra aleggiare tuttora fra i  folti canneti,  popolati da numerose colonie di uccelli  palustri, fra la verdeggiante natura dei pendii, fra le chete acque del lago ricche di vita acquatica. 

 

 

Si narra che PROSERPINA, bellissima figlia di CERERE,  

 bionda  dea  delle  biadi  e   delle messi e  nipote di 

 GIOVE,  potente re dell'Olimpo, venne rapita da PLUTONE,

 dio degli Inferi, mentre scorrazzava, in compagnia di Ciane e 

 di altre ancelle, lungo le sponde dell'incantevole specchio

 d’acqua, il “Pergo laco d’acque profonde”, cantato da poeti 

 e Muse.

 La leggenda  racconta  che la  leggiadra  fanciulla  era 

 vissuta,  sino a  quel momento,  fra  le  valli  e le  colline 

 circostanti l’alto monte ennese, ove la divina genitrice aveva 

 posto la sua dimora,  cibandosi di  prelibati frutti  e di  tiepido latte  appena munto. I contadini  ed i  mietitori, devoti alla Dea, la circondavano d’affetto, ne ammiravano le stupende fattezze e ne amavano il dolce sorriso e il piacevole canto.

Il  suo capo era sempre inghirlandato di freschi fiori di campo e coloro che avevano avuto il privilegio di un pur casuale incontro con l'incantevole ninfa,  ne cantavano le lodi raccontando che era  "bella  e  forte   come tutte  le   ragazze  di Trinacria" .  

Plutone, vedendola, se ne invaghì a tal punto da cadere in balia d’invereconde e imperiose brame.  

Sceso dal carro, la  ghermì con  forza, la sollevò e la trascinò con se, incurante del dolore di Ciane, le cui grida e le cui suppliche si alzarono inascoltate  su per  il cielo. 

 Il tenebroso  sovrano del profondo “Ade”  era improvvisamente apparso alla guida di una potente biga trainata da “due cavalli neri come la notte”. 

 Poi, sferzando  i  possenti  cavalli, era fuggito verso l'Etna  per rituffarsi nel  regno delle tenebre,  prima  che l’ira  di Giove  e delle  altre divinità  dell'Olimpo avesse potuto raggiungerlo.

   

A  metà  degli  anni trenta,  nello  spiazzo  centrale della pittoresca e panoramica "passeggiata  Belvedere" , volendo l’Amministrazione civica di Enna celebrare degnamente il mito, venne realizzata un’ artistica  fontana marmorea  al disopra della quale troneggia, affiorante da luminescenti  zampilli  e  cascate  d'acqua,  la fedele copia bronzea del capolavoro di G. Lorenzo Bernini (1621-1622), il cui originale è posto alla ammirazione dei visitatori nella “Galleria Borghese” di Roma. L'autore, attraverso un toccante e geniale virtuosismo  che“rasenta  i limiti  della meraviglia",  ha saputo interpretare, nel contrasto e nelle  perfette proporzioni dei corpi guizzanti e svettanti, la tragica atmosfera che pervade la mitologica leggenda del "ratto di Proserpina".

Il Lago  di Pergusa, tuttavia, non  deve solo  alle rimembranze  mitologiche l’odierna   immagine di sito ameno e accogliente.

Dopo  secoli di  colpevole incuria,  protrattasi anche dopo l'annessione della  Sicilia  alla Monarchia Sabauda, dovette  giungere il  pur controverso  "ventennio" perché  il  comprensorio  del   "più  bel  Lago  siciliano" fosse  bonificato.   Venne finalmente  debellato  l'incombente  atavico flagello della "anofele"  che con  la  sua virulenta  e  diffusa  presenza  aveva  reso invivibili ed impraticabili le contrade circostanti lo specchio d'acqua.   La  natura e la proficua attività dell'uomo, come d'incanto, si ridestarono.   Sorse  il grazioso "Villaggio Pergusa" e  gli abitanti  delle numerose  "case coloniche" poterono fruire dei più essenziali  servizi  pubblici  (Ufficio Postale, Scuole,  Farmacia,  Dopolavoro ecc.).  Venne altresì incentivato l'insediamento  di  negozi, panifici,  bar.   Un regolare  servizio di autobus  prese a collegare il Villaggio Pergusa ad  Enna, a Piazza Armerina e  ad altri Comuni viciniori.
  Al   centro  della  spaziosa piazza  antistante   la Chiesa , la cui originale  ed armoniosa linea architettonica è ben meritevole di  attenzione, venne elevato un imponente obelisco  sui  lati del  quale spiccano due grandi fasci littori che, essendone stata asportata la scure, appaiono, purtroppo, ingiustamente mutilati. È
 rimasta ben visibile, invece, la grande lapide posta alla base della stessa. Provando a leggerla senza pregiudizi e con serenità e onestà intellettuale, non si può che prendere atto di un fatto storico che segnò la rinascita di Pergusa. 

                                                                

Eccone il testo :

                                                       

IL  DUCE

QUESTA  PLAGA VOLLE  RISANATA

PER RIDARE SERENITA'  ALLE GENTI,

IL SORRISO AI BIMBI E PER FAR RIFIORIRE

IL MITO CHE LANGUIVA FRA LE ALGHE DEL  PANTANO

Pergusa -  1936  - Anno XIV  E.F.

 

 

Quell'imponente  opera  di  bonifica rappresentò, in effetti,  un  atto di lungimirante riassetto ambientale, di sviluppo sociale, d’incentivazione produttiva ed occupazionale, che ancora oggi produce effetti concretamente apprezzabili, specie sul versante dello sviluppo turistico. I risultati della bonifica e della valorizzazione del territorio pergusino continuano a rappresentare, oltre che  un  vanto,  un insostituibile e prezioso supporto economico per la giovane Provincia ennese.

 

In  epoca recente sorse, lungo il perimetro del lago, il rinomato  "AUTODROMO  DI   PERGUSA"   che avrebbe dovuto continuare ad essere nel tempo, come del resto lo è stato per molti anni, il fiore all'occhiello dell' Amministrazione cittadina.  La miopia della politica locale, provinciale e particolarmente regionale (o dei politicanti, che dir si voglia) ha distrutto il sogno ed ha quasi dilapidato le notevoli risorse economiche e finanziarie (pubbliche e private) in esso investite.  Oggi, in conseguenza di un lungo periodo di disuso degli impianti,  il rilevante patrimonio di  strutture (pista, edifici, box, parcheggi, tribuna, recinzioni, ecc.) è quasi in stato di abbandono. Particolarmente le recinzioni, obsolete, malridotte ed antiestetiche, rappresentano un grave nocumento alle caratteristiche naturali della zona, sia sul piano paesaggistico che del rispetto ambientale ed ecologico del Lago. 

E da dire, tuttavia, che è sempre parecchio importante e valida la nutrita  rete  di  ottimi insediamenti ricettivi e ricreativi  esistenti nella zona (alberghi,  piscine, campi  da tennis, villaggi turistici, ristoranti, trattorie rustiche, pizzerie, Bar, ecc.).

 

Percorrendo l’anello stradale che circonda il lago, a metà circa dello stesso, si può altresì accedere alla “SELVA PERGUSINA”, un vasto e folto parco gestito dal “Corpo Guardie Forestali” di Enna che, oltre allo spettacolo della ricca e curata vegetazione, offre ai visitatori ampi spazi attrezzati per “week-end”  e per il gioco dei bambini.  

Nella parte più alta del parco è possibile ammirare anche parecchi esemplari di fauna tipica di lontane zone, fra cui i lama.

 

                                                                                      Augusto Lucchese

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