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                 LAGO
                DI PERGUSA 
 
 L’antica
                notoria fama del Lago di Pergusa è legata al “mito
                di Proserpina”, la
                divina Persefone dei Greci.  Il  commovente  "pathos"
                della leggenda sembra aleggiare tuttora fra i  folti
                canneti,  popolati da
                numerose colonie di uccelli  palustri,
                fra la verdeggiante natura dei pendii, fra le chete acque del
                lago ricche di vita acquatica.  
 bionda dea delle biadi e delle messi e nipote di GIOVE, potente re dell'Olimpo, venne rapita da PLUTONE, dio degli Inferi, mentre scorrazzava, in compagnia di Ciane e di altre ancelle, lungo le sponde dell'incantevole specchio d’acqua, il “Pergo laco d’acque profonde”, cantato da poeti e Muse. La leggenda racconta che la leggiadra fanciulla era vissuta, sino a quel momento, fra le valli e le colline circostanti l’alto monte ennese, ove la divina genitrice aveva 
				
				 posto la sua dimora,  cibandosi
                di  prelibati frutti  e
                di  tiepido
                latte  appena
                munto. I contadini  ed
                i  mietitori,
                devoti alla Dea, la circondavano d’affetto, ne ammiravano le
                stupende fattezze e ne amavano il dolce sorriso e il piacevole
                canto. Il  suo
                capo era sempre inghirlandato di freschi fiori di campo e coloro
                che avevano avuto il privilegio di un pur casuale incontro con
                l'incantevole ninfa,  ne
                cantavano le lodi raccontando che era  "bella  e  forte   come tutte  le   ragazze  di
                Trinacria" .   Plutone,
                vedendola, se ne invaghì a tal punto da cadere in balia
                d’invereconde e imperiose brame.   Sceso
                dal carro, la  ghermì
                con  forza,
                la sollevò e la trascinò con se, incurante del dolore di
                Ciane, le cui grida e le cui suppliche si alzarono inascoltate  su
                per  il
                cielo.   Il
                tenebroso  sovrano
                del profondo “Ade”  era
                improvvisamente apparso alla guida di una potente biga trainata
                da “due cavalli neri come la notte”.   Poi,
                sferzando  i  possenti  cavalli,
                era fuggito verso l'Etna  per
                rituffarsi nel  regno
                delle tenebre,  prima  che
                l’ira  di
                Giove  e
                delle  altre
                divinità  dell'Olimpo
                avesse potuto raggiungerlo. 
				 Il
                Lago  di
                Pergusa, tuttavia, non  deve
                solo  alle
                rimembranze  mitologiche
                l’odierna   immagine
                di sito ameno e accogliente. Dopo  secoli
                di  colpevole
                incuria,  protrattasi
                anche dopo l'annessione della  Sicilia  alla
                Monarchia Sabauda, dovette  giungere
                il  pur
                controverso  "ventennio" perché  il  comprensorio  del   "più  bel  Lago  siciliano" fosse  bonificato.   Venne
                finalmente  debellato  l'incombente  atavico
                flagello della "anofele"  che
                con  la  sua virulenta  e  diffusa  presenza  aveva  reso
                invivibili ed impraticabili le contrade circostanti lo specchio
                d'acqua.   La  natura
                e la proficua attività dell'uomo, come d'incanto, si
                ridestarono.   Sorse  il
                grazioso "Villaggio Pergusa" e  gli
                abitanti  delle
                numerose  "case
                coloniche" poterono fruire dei più essenziali  servizi  pubblici  (Ufficio
                Postale, Scuole,  Farmacia,  Dopolavoro
                ecc.).  Venne
                altresì incentivato 
				                                                                  Eccone
                il testo :                                                         IL  DUCE QUESTA  PLAGA
                VOLLE  RISANATA
                PER
                RIDARE SERENITA'  ALLE
                GENTI, IL
                SORRISO AI BIMBI E PER FAR RIFIORIRE
                IL
                MITO CHE LANGUIVA
                FRA LE ALGHE DEL  PANTANO Pergusa
                -  1936  -
                Anno XIV  E.F. Quell'imponente  opera  di  bonifica
                rappresentò, in effetti,  un  atto
                di lungimirante riassetto ambientale, di sviluppo sociale,
                d’incentivazione produttiva ed occupazionale, che ancora oggi
                produce effetti concretamente apprezzabili, specie sul versante
                dello sviluppo turistico. I risultati della bonifica e della
                valorizzazione del territorio pergusino continuano a
                rappresentare, oltre che  un  vanto,  un
                insostituibile e prezioso supporto economico per la giovane
                Provincia ennese. In epoca recente sorse, lungo il perimetro del lago, il rinomato "AUTODROMO DI PERGUSA" che avrebbe dovuto continuare ad essere nel tempo, come del resto lo è stato per molti anni, il fiore all'occhiello dell' Amministrazione cittadina. La miopia della politica locale, provinciale e particolarmente regionale (o dei politicanti, che dir si voglia) ha distrutto il sogno ed ha quasi dilapidato le notevoli risorse economiche e finanziarie (pubbliche e private) in esso investite. Oggi, in conseguenza di un lungo periodo di disuso degli impianti, il rilevante patrimonio di strutture (pista, edifici, box, parcheggi, tribuna, recinzioni, ecc.) è quasi in stato di abbandono. Particolarmente le recinzioni, obsolete, malridotte ed antiestetiche, rappresentano un grave nocumento alle caratteristiche naturali della zona, sia sul piano paesaggistico che del rispetto ambientale ed ecologico del Lago. 
				
				E da dire, tuttavia, che 
				è 
				sempre parecchio importante e valida la nutrita  rete  di  ottimi
                insediamenti ricettivi e ricreativi  
				esistenti nella zona (alberghi,  piscine,
                campi  da
                tennis, villaggi turistici, ristoranti,
                trattorie rustiche, pizzerie, Bar, ecc.). Percorrendo l’anello stradale che circonda il lago, a metà circa dello stesso, si può altresì accedere alla “SELVA PERGUSINA”, un vasto e folto parco gestito dal “Corpo Guardie Forestali” di Enna che, oltre allo spettacolo della ricca e curata vegetazione, offre ai visitatori ampi spazi attrezzati per “week-end” e per il gioco dei bambini. 
				Nella
                parte più alta del parco è possibile ammirare anche parecchi
                esemplari di fauna tipica di lontane zone, fra cui i lama. 
				 
				 maggio 2015 - articoli correlati 1937 - Mussolini ad Enna e a Pergusa  | 
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