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                                                                                  20 marzo 2017

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO



Da molti giorni , con l’approssimarsi della consultazione per la elezione del nuovo Segretario del P.D., assistiamo ad una nuova escalation di Renzi.
Ritenevamo che la sonora batosta ricevuta con la bocciatura del referendum avesse potuto modificare il suo comportamento, che è stato la vera e sola causa del disastro elettorale.
Non avere voluto spacchettare il lungo e poco chiaro “quesito” proposto agli elettori, ha determinato l’annullamento di oltre due anni di attività parlamentare riservata ad approvare anche diverse serie proposte.
Così ci ritroviamo con il sistema bicamerale paritario e con il CNEL che produce soltanto inutili costi; provvedimenti certamente approvati nel caso in cui fossero stati posti singolarmente.
Oggi non ha assicurato il Presidente Gentiloni con la classica espressione “Paolo stai sereno” ma comportamenti, suggerimenti e discorsi vanno aldilà della anzidetta espressione.
L’ interferenza sulla nomina dei vertici delle maggiori società partecipate, il suggerimento di non tener conto delle richieste della Commissione europea in merito all’aggiustamento dei conti del nostro bilancio, il suggerimento di abbassare subito le tasse iniziando dall’IRPEF e di non sottostare alle limitazioni previste dal trattato di Maastricht, rappresentano più di una dichiarazione di guerra.
Renzi conosce bene la famosa clausola di salvaguardia accettata nel 2011 dal governo Berlusconi che “ prevedeva l’impegno dell’aumento automatico dell’IVA, nel caso lo Stato non fosse riuscito a reperire le risorse pianificate “.
Una cambiale firmata da Berlusconi il quale sapeva bene che a pagarla sarebbero stati altri.
Ma è significativo che i maggiori esponenti del gruppo contrario al rispetto di una norma accettata, siano principalmente Renzi e Brunetta.
Renzi, il quale nel periodo della sua Presidenza del Consiglio Europeo, non fece nulla per tentare di ottenerne l’abolizione o la modifica e Brunetta che rappresenta quella parte politica che con estrema leggerezza, mista a molta furbizia, ne sottoscrisse l’impegno.
Forse, nonostante tutto, il Governo Gentiloni durerà per tutta la legislatura; ma nel caso di elezioni anticipate, e non conosciamo ancora con quale legge, sappiano fin da ora che ci saranno riservati tempi bui e duri.
angiolo alerci



 


 

 

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