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“ERAVAMO SOLO IN MILLE”

UNO SVARIONE DELLA RAI.

 

E’ andato in onda, tempo fa, lo sceneggiato “Eravamo solo in mille”, un autentico  “romanzetto a fumetti” degno di essere collocato, senza appello, fra la “spazzatura della TV italiana” !  A parte il depressivo svolgersi della vicenda, malamente interpretata da quasi tutti gli attori e le attrici del cast, è balzato all’attenzione di chi un po’ conosce la controversa “impresa” garibaldina,  l’approssimativo modo con cui sono state realizzate le “scenografie in campo aperto”, specie quelle delle “battaglie” ridotte a ridicoli tafferugli di poche comparse. Il tutto, ovviamente, ha lasciato parecchio perplessi. Senza dire, ancora, della illustrazione cronologica della vicenda, bambinescamente portata avanti mediante l’uso di linee in movimento su una sorta di carta geografica, peraltro errata e imprecisa.  E’ meglio non parlare, infine, dei costumi, delle divise, degli armamenti: uno spettacolo ridicolo, imbarazzante, fuori da ogni parametro di concreto rapporto epocale.

Pur a fronte delle molte contestazioni che oggi si levano, più o meno provatamente,  in merito all’ “Eroe dei due Mondi”, se Garibaldi avesse potuto assistere allo sceneggiato di che trattasi, non avrebbe esitato un attimo a protestare vivacemente nei confronti della produzione, degli improvvisati attori e degli sceneggiatori del modestissimo telefilm.  Sicuramente, altresì, avrebbe intrapreso una qualche idonea azione legale contro la RAI per essersi permessa di inserire nel proprio palinsesto un simile sconfortante spettacolo, ridicolizzando anche ciò che di valido ancora rimane dei valori nazionali che si dice abbiano animato la “spedizione dei Mille”. 

 Pur se quest’ultima, come ormai è parecchio evidente a chicchessia, fu un’avventura impostata sulla corruzione, sul tradimento, sulla collusione e fu condotta senza eccessivi scrupoli (talvolta con metodi repressivi), senza tenere in alcun conto le aspettative del popolo meridionale (particolarmente di quello siciliano), non è affatto tollerabile che la televisione imbastisca simili detestabili spettacoli, abusando della pazienza e della tolleranza degli utenti. Non sarebbe male, oltretutto, che registi e sceneggiatori imparino a rivisitare, anche coraggiosamente, le informazioni contenute nei libri di testo o nelle telegrafiche enciclopedie, onde evitare il latente pericolo di inculcare alle nuove generazioni, attraverso incontrollati e superficiali messaggi televisivi, impropri o errati luoghi comuni che trasmettono non veritiere e distorte nozioni che condizionano lo sviluppo del loro bagaglio culturale. 

E’ madornale, infine, che non si sia compreso che lo sceneggiato di che trattasi, nel suo complesso, ha  corso il rischio di inficiare anche la residua apparenza del mito e, in ogni caso, una tale negligenza non dovrebbe essere ammessa a livello di RAI, la stessa che poi, di contro, manifesta ipocriti scrupoli nel porre in onda qualche documentario o qualche “inchiesta”  indigesti a specifici settori del “potere”, siano essi facenti capo alla sinistra, alla destra o a “confessioni” religiose .

Non siamo noi a dire che questa RAI è effettivamente divenuta una vera e propria “vergogna nazionale” !

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  
Presidente Augusto Lucchese
 - e-mail: augustolucchese@virgilio.it