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28 gennaio 2016

L’EUROPA MINACCIA……..


Il prossimo 1° febbraio scade il termine “perentorio” notificato al Governo dalla Commissione Europea, per comunicare le decisioni adottate per far rientrare nei termini fissati il nostro rapporto debito/pil.
Si tratta di operare una riduzione di 3,5 miliardi di euro nelle spese previste dal nostro bilancio, o di trovare un controvalore di identico importo con nuove entrate.
Senza voler considerare la forma ed i toni “ perentori” della richiesta fatta dall’alta burocrazia dell’unione, fermo restando il fatto che la richiesta scaturisce da norme in vigore approvate da molto tempo di cui si è richiesto un riesame, non possiamo non considerare alcune particolari situazioni.
L’ Europa continua a restare ferma e sorda ad una seria valutazione degli effettivi nostri costi del problema immigrazione ed indifferente alle diverse calamità che da qualche anno, purtroppo, si sono scaricate sul nostro Paese.
Continuamente riceviamo attestati di formale solidarietà per la nostra scelta di continua vigilanza nel mediterraneo.
Scelta operata principalmente per la nostra concezione cristiana, di rispetto nei confronti di coloro i quali affrontano gravissimi disagi nel tentativo, spesso vano, di trovare migliori condizioni di sopravvivenza.
L’Europa può continuamente disattendere tutti gli impegni assunti per lo smistamento degli immigrati nei vari stati , può consentire la creazione di muri o una azione di tipo militare alla Francia per tutelare il confine con l’Italia e nello stesso tempo mostrare i muscoli nei confronti dell’Italia.
La nostra responsabilità è grande dal momento che abbiamo sempre approvato il bilancio dell’U.E., senza pretendere che venissero implementati gli importi destinati al problema immigrazione.
Matteo Renzi, in una delle sue ultime uscite, con il suo modo e tono di esprimersi, aveva annunciato che l’Italia non avrebbe approvato il prossimo bilancio di previsione dell’Unione, determinando una paralisi di una certa importanza.
Le normative vigenti, infatti, prevedono che il bilancio pluriennale deve essere approvato all’unanimità perché rientra nelle “questioni considerate sensibili dagli Stati membri”.
L’Italia, senza particolare enfasi, può valutare un responsabile comportamento al riguardo.
Questa Europa ha bisogno di una scossa che possa provocare il cambio di marcia, non solo per le questioni sopra accennate, o la disgregazione.
Questa Europa non è quella voluta dai grandi padri fondatori: De Gasperi, Spinelli, Monnet,Schuman, Bech .Adenauer e Spaak,
Oggi,purtroppo, è nelle mani di mediocri politicanti che, per sopravvivere, si sono circondati da burocrati scarsamente capaci e ben pagati.
La svolta necessaria ed urgente sarebbe quella di superare politicamente le frontiere per dare vita ad una vera Confederazione di Stati del tipo “ Stati Uniti d’America” realizzando il sogno dei Padri fondatori.
La brexit della Gran Bretagna , legata a tradizionalismi superati, potrebbe agevolare l’inizio di questa ultima fase, indispensabile per la sopravvivenza dell’Unione..
Continuare negli errori, che già hanno creato notevoli contrapposizioni all’interno di quasi tutti gli Stati dell’Unione, significa creare le condizioni per far fallire un bel disegno immaginato oltre cinquant’anni fa.

angiolo alerci
 

                                                                                      

 


 

 

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