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 GLI ITALIANI NON

 

 USANO PIU'  banconote

 

 da 200 e 500 euro

 

 

In Italia, la richiesta e la circolazione dei biglietti da 500 e 200 euro "è crollata" e le banconote  "sono sostanzialmente sparite". Quelle da 100 "si stanno riducendo". E' quanto ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo dinanzi alla Commissione Antimafia.

Le banconote  - ha detto Visco - vengono portate in Banca  per essere versate ma non vengono più prelevate per essere spese, almeno in Italia. Il che lascerebbe pensare  che sono ancora usate nel resto del mondo.

In Banca d’Italia ci sono stati prelievi solo per 167mila biglietti da 500 euro, che corrispondono a 83 milioni di euro, mentre i versamenti hanno raggiunto i 19,3 milioni di biglietti".

"Io faccio parte del “governing council” della Bce - ha aggiunto Visco - e posso dire che da noi la maggioranza non vuole ritirarle. Il che vuol dire che a noi probabilmente non servono, ma ad altri sì".

Un esplicito segnale in più di un'Europa non amalgamata e con situazioni  economiche e finanziarie parecchio disarmoniche da Nazione a Nazione.

 

Nel 2020 addio anche a contanti e carte di credito:

pagamenti solo digitali.

 

Monete e banconote, addio. Ma anche Bancomat e carte di credito hanno i giorni contati: il mercato dei pagamenti è in grande trasformazione.

Si volterà pagina nel 2020, quando i sistemi digitali avranno ormai sostituito gli attuali strumenti di pagamento.

È quanto afferma la Commonwealth Bank of Australia, in uno studio sulle abitudini dei consumatori aussie che si avvalgono dei dispositivi mobili per fare anche semplici acquisti, per utilizzare coupon e promozioni e per accedere ai servizi pubblici.

L'Australia è lontana, ma la previsione non è del tutto ipotetica.

Ma cosa sta realmente cambiando nell'ambito dei mobile proximity payments grazie allo standard NFC ?   In proposito, cosa accade in Italia?

 

"L'euro ha i giorni contati". E le banche si preparano

 

Broker e Istituti di credito effettuano, in atto, "stress test" per  predisporre adeguati piani di emergenza in caso di uscita della Grecia dall'area.

L'Eurozona, già in grosse difficoltà fra crisi del sistema produttivo e consumistico, deflazione montante e incertezza sull'efficacia degli interventi della Bce, rischia di ricevere il colpo di grazia se si dovesse rimettere in discussione il debito greco. Secondo molti osservatori, è in gioco l'esistenza stessa della moneta unica.

Per tal motivo parecchi economisti insistono nel dire che l'euro ha i giorni contati e si stanno simulando già gli scenari di uno smottamento definitivo dell'eurozona.

 

                                                EURO ADDIO ?

 

Gerard Minack, analista ex Morgan Stanley, ne è convinto: stiamo attraversando la più grande bolla di credibilità delle banche centrali.

Lo ha dichiarato in una  sua intervista al quotidiano australiano "The Age".

Per Minack, il più grande rischio che i mercati finanziari dovranno affrontare quest'anno si chiama Europa.

E questa volta non riguarderà "le economie periferiche e le banche, ma sarà una crisi che colpirà il nucleo centrale di Eurolandia. "Il grosso problema è la presenza, all'interno della zona euro, di squilibri competitivi". Il problema, infatti, "non è che l'euro è troppo alto rispetto al dollaro, o che l'euro è troppo alto rispetto allo yen. Il problema è che esso è troppo dipendente dalla finanza tedesca, e Draghi non può più farci niente".

Partendo da queste premesse, Minack ribadisce l'idea che l'euro ha i giorni contati. Ed è l'unico sistema per far ripartire le economie della zona euro poiché "non è possibile ripristinare la competitività in un regime di cambi fissi".

 

SI PAGHERA’ CON LA SIM

 

Si prevede che da qui a cinque o sei anni la maggior parte della popolazione avrà totalmente sostituito il proprio portafoglio fisico con un portafoglio digitale.

L'adozione di questa innovativa tecnologia è stata lenta sia negli Stati Uniti che, maggiormente, in Europa e si prevede che potranno essere necessari almeno altri tre anni per giungere ad una utile diffusione di massa.

In Italia, l'offerta di SIM abilitate a effettuare pagamenti tramite lo standard NFC, è ancora in una fase iniziale pur se si prevede una rapida crescita.

 


(15 gennaio 2015 - ripreso dalla Rete e rielaborato da Luau)

 

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