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27 febbraio 2015



CHE SUCCEDE NEL P.D. ?



Giorni fa, con una mia nota pubblicata su questo stesso giornale, ho esaminato alcuni aspetti della crisi che da un po' di tempo travaglia Forza Italia.
Nella stessa nota anticipavo che avrei fatto analoghe considerazioni per quello che sta accadendo all'interno del P.D.
Non avrei mai pensato che nel giro di pochi giorni gli elementi che avevo da tempo considerato, assumessero toni e comportamenti di una certa gravità.
Al momento del passaggio della campanella tra Letta e Renzi, in una mia nota pubblicata il 15 febbraio 2014, così mi esprimevo: “ Al momento del conferimento dell'incarico di formare il nuovo governo Renzi dia una regolata alla sua irruenza che, se da una parte è stata determinante per vincere le primarie, potrebbe essere determinante per una brevissima durata del suo mandato”
Inoltre “ Un governo di coalizione non è la direzione del suo partito. Dovrà confrontarsi con la necessaria moderazione, non solo con la minoranza del suo partito, ma con gli altri partners”.
Il primo pericolo per Renzi viene proprio dalla minoranza del P.D.
Le dichiarazioni in sede di voto della Bindi e di Cifati, per l'approvazione della riforma elettorale da parte della Camera dei Deputati, l'assenza di Cuperlo e di Letta al momento della votazione, le pesanti dichiarazioni di Bersani, D'Alema e della Finocchiaro con le quali annunciavano di “ aspettare Renzi al varco del voto al Senato”, rappresentavano un vera dichiarazione di guerra.
Senza tener conto delle dichiarazioni, spesso offensive, rivolte a Renzi dalla Gamusso, da Fassina e da Mineo,
Personalmente ho apprezzato molto sia il programma presentato, che la volontà di vederlo realizzato nel minor tempo possibile.
Problemi che si trascinano da mezzo secolo, sempre alla attenzione dei governanti e mai affrontati concretamente, oggi creano molto imbarazzo ai responsabili i quali constatano che il vento sta veramente cambiando.
Purtroppo a rendere più difficile il percorso delle riforme è il tono con i quale Renzi si confronta sia con la minoranza del suo partito, che con i gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione.
Ed è proprio il tono usato a creare una visione di totale contrapposizione e critica da parte della minoranza del P.D., a tutti i provvedimenti predisposti dal governo.
Sul giornale di Sicilia di oggi due titoli sintetizzano meglio la situazione in cui versa oggi il P.D. di Sicilia : “A sinistra un patto tra SEL, civatiani e altri delusi del P.D”
“ Leopolda siciliana, corsia preferenziale per i già iscritti”.
Mentre un terzo titolo riguarda la situazione nazionale “ PD strappo di Bersani”.
Comincia ad apparire difficile ricomporre , da tanti cocci , un buon mosaico.

Angiolo Alerci
 

 

 

 

 

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