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                8 agosto 2015
                
                IL CALDO AUTUNNO 
				2015
                
 Il Senato della Repubblica, al termine delle “meritate” ferie 
				estive, aprirà i suoi battenti per riprendere i consueti 
				spettacoli di cui gli italiani, in questo periodo, ne stanno 
				avvertendo la mancanza.
 Ma la stampa ed i media ce ne anticipano i titoli: Riforme, 
				pronto oltre mezzo milione di emendamenti, mentre da parte del 
				Sen. Calderoli è stato ufficialmente dichiarato che la Lega ne 
				sta preparando solo un milione.
 A questi vanno aggiunti i più pericolosi , da lungo tempo 
				anticipati dalla minoranza del PD.
 Questi emendamenti vengono presentati da quei gruppi politici 
				che criticano apertamente i frequenti voti di fiducia posti dal 
				Governo su su importanti provvedimenti che riguardano le 
				riforme, principalmente quella del Senato.
 Ed è proprio il numero di questi emendamenti che fornisce 
				l'alibi e consente al Governo di porre sistematicamente la 
				fiducia.
 In molte note pubblicate su questa stessa testata, ho cercato di 
				sottolineare sempre che Renzi avrebbe dovuto tenere in grande 
				considerazione le continue minacce della minoranza del PD che, 
				con la partecipazione di numerosi autorevoli elementi delle 
				vecchia guardia, sono state portate avanti fino a creare serie 
				difficoltà negli ultimi voti di fiducia sia alla Camera che al 
				Senato.
 E al Senato sono pronti a sferrare l'ultimo attacco, che 
				potrebbe essere vincente, per la esigua maggioranza di cui il 
				governo dispone.
 Mentre è apprezzabile il comportamento di Fassina, Civati e dei 
				loro seguaci che hanno ufficialmente abbandonato il PD, non 
				condividendo la gestione Renzi, non si può dire la stessa cosa 
				dei numerosi parlamentari che non hanno votato la fiducia o che 
				si sono volontariamente assentati al momento delle votazioni 
				restando nel PD.
 Il rottamatore oggi corre il serio rischio di essere rottamato 
				da coloro i quali dovevano essere rottamati.
 Un partito serio non avrebbe dovuto tollerare per un solo minuto 
				il comportamento di coloro i quali hanno dimostrato il loro 
				“distinguo” in sede di voto di fiducia, tanto più che era stato 
				anticipato da lungo tempo.
 Avere consentito a pochi soggetti della vecchia guardia di 
				organizzarsi fino al punto di essere determinanti nel 
				disapprovare le decisioni assunte dalla grande maggioranza del 
				partito, ha creato nella pubblica opinione un senso di 
				insicurezza sulle sorti del governo.
 Ma l'aspetto più inquietante è quello di correre il serio 
				pericolo che la maggior parte dei provvedimenti approvati, 
				specie quelli relativi alla riforme, possa essere reso vano 
				dall'eventuale anticipato scioglimento delle Camere.
 Le modifiche già apportate alla riforma del Senato, introducendo 
				materie e competenze non ricollegabili al “Senato delle 
				Autonomie”, avere incluso competenze che possano interferire con 
				quelle della Camera dei Deputati e richiedere ancora la elezione 
				diretta dei componenti, significa aver preso per i fondelli il 
				popolo italiano al quale era stato formalmente promessa 
				l'abolizione dell'inutile, dannoso e costoso bipolarismo 
				perfetto.
 Se una seria modifica dovrà essere fatta va rivisitata la 
				proposta che la gran parte del Senato aveva suggerito nel corso 
				delle famose giornate di spettacolo: l' Abolizione del Senato.
 
 Angiolo Alerci
 
 
 
                 
                
                 
                
                 
                 
                 
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