Un miliardo di euro all’anno, una spesa improduttiva che favorisce la cultura parassitaria
La Pubblica amministrazione. locale costa almeno un miliardo all’anno in più del necessario ai siciliani, i cui rappresentanti politici ottengono o scambiano il consenso elettorale ottenuto, di prammatica, con l’elargizione generosa di impieghi pubblici di pura invenzione, privi di qualsiasi utilità..
Infatti:
Buona parte della spesa pubblica in Sicilia per retribuire 70.000 dipendenti regionali, comunali e provinciali deve ritenersi una forma di ammortizzatore sociale di natura assistenziale, condivisa ed accettata, che ha creato nel tempo una sub - cultura parassitaria, ormai difficile da contrastare.
Il numero complessivo dei dipendenti dei tre enti ammonta a oltre 70.000, mentre ne basterebbero non più di 35.000, alla luce di quanto avviene nelle regioni del centro nord., in applicazione dei parametri di saggia gestione della P.A.- La Lombardia, ad esempio, ha un numero complessivo di dipendenti dei tre enti di poco superiore a quello della Sicilia, che ha, però, una popolazione amministrata pari alla metà.
Il costo complessivo di tale gravissima anomalia è di oltre un miliardo di euro all’anno, alla luce di questo elementare calcolo: lo stipendio medio lordo per dipendente di 30.000 euro, in esso comprendendo quello dei numerosi e ben retribuiti dirigenti, moltiplicato per 35.000 ( numero dei dipendenti in eccesso) dà il risultato di un miliardo e 5 milioni di euro..
Questo “numeroso” esercito dovrebbe, quantomeno, garantire ai cittadini servizi efficienti e puntuali, igiene, pulizia, musei, siti archeologici, gallerie d’arte aperti giorno e notte con abbondante e colto personale. Avviene, invece, l’esatto contrario; facciamo di tutto per mostrare ai visitatori di tutto il mondo e agli utenti il nostro aspetto peggiore, che tentiamo invano di nascondere dietro il vaniloquio di insensate giustificazioni .
Col federalismo fiscale sarà consentito alla Sicilia perseverare in questo saccheggio del pubblico erario e della società siciliana? Ad oggi, tutto suggerisce una amara negativa risposta..
Ma sono molti gli irresponsabili che continuano a sperare nella continuità della festa; costoro minacciano, in caso contrario, una secessione Siciliana tutta da inventare o un ritorno all’età ricca e gloriosa dei Borboni!
Il pensiero degli storici siciliani più accreditati come Romeo, Renda, Villari e Giarrizzo è un pianeta sconosciuto per buona parte degli ultimi barbari.
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