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Rendite da speculazioni finanziarie


Sarebbe opportuno che il Governo si adoperasse per agire efficacemente (ove i vari “compartimenti stagni” della coalizione si decidessero unanimemente a consentirlo) sul fronte della speculazione finanziaria (leggi “alta finanza” o Borsa che dir si voglia) per impedire che i già scarni frutti del piccolo e medio risparmio si volatilizzino o vadano a finire nelle capienti "casseforti" dei soliti volponi. Come mai i capoccia del Governo non si rendono conto di correre il rischio di divenire complici o conniventi di chi impoverisce la gente attraverso l'allegra politica corporativa, protezionistica ed elusiva (non certo degna di un sistema politico che asserisce di volere il bene della Nazione) che consente ai "marpioni" di realizzare profitti da capogiro? E, a tal proposito, è possibile chiedere ove va a finire lo scandaloso, vessatorio e abnorme incremento delle entrate statali per IVA, tributi vari e accise sugli inarrestabili aumenti del prezzo dei prodotti di prima necessità (anche alimentari), dei carburanti, del gas, dell' energia elettrica, quest’ultima quasi totalmente monopolizzata dal parassitario mostro chiamato ENEL, trasformatasi, con i soldi degli utenti, in una "multinazionale" ? 
Che forse servono, per caso, a pagare i faraonici consumi del Quirinale, di Palazzo Chigi, di Palazzo Madama, di Montecitorio, dei vari Ministeri, ecc.ecc., ove, sembra, non esista alcuna forma di risparmio energetico? 
La beffa del "liberalismo" e delle “regole di mercato” sta succhiando, centesimo dopo centesimo, il sangue del piccolo utente contribuente ma non quello dei magnati della politica e della società consumistica. E’ evidente, in ogni caso, che a tutti i livelli dell'apparato statale, non si rinuncia agli sciupii, agli sperperi, alle smisurate spese della politica, agli stanziamenti di marca elettorale. Non si rinuncia, in parole povere, alla godereccia vita di bengodi cui parecchio assomiglia l’allegra maniera di gestire la finanza pubblica. L’inqualificabile politica dei partiti è divenuta, in tal maniera, il veicolo cui si aggrappano molti di quei subdoli personaggi che manovrano ogni sorta di fenomeni speculativi e affaristici, fenomeni che opprimono e dilaniano il tessuto vitale e produttivo della Nazione. Una sorta di deteriore tendenza che porta a distruggere le stesse fonti dell’auspicabile benessere sociale.
Sarebbe interessante conoscere quanto tutto ciò ha inciso nel passato, e quanto incide tuttora, sulla curva ascendente del pauroso debito pubblico. 

Con buona pace dei ripetuti e inascoltati sermoni del buon Presidente Napolitano.
Ed allora, se a tutto ciò non v’è rimedio, perchè non "commissariare", oltre che l’Alitalia, anche lo Stato Italiano, visto che nessun Governo di destra o di sinistra è capace di arginare la sfrenata corsa verso la bancarotta ? 
O siamo già rassegnati al fatto di dovere obbligatoriamente percorrere la strada sbagliata che porta al progressivo innalzamento del debito pubblico, anche mediante il susseguirsi di scandali e disastri finanziari ? Ciò ci accomunerebbe, ben presto, a avvenuto, qualche tempo fa, in Argentina?


COMMENTO, inviato 25 settembre – ore 11,30 circa) 

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  
Presidente Augusto Lucchese
Tel. - 338 3815830- e-mail: augustolucchese@virgilio.it