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LA POLITICA …CHE FA ARRABBIARE.

 

“…non è vero che gli italiani sono più poveri” , ha ripetutamente affermato Berlusconi. Alla luce dei fatti, però, la realtà è ben diversa e la sua asserzione sa alquanto di voluta tattica mendace. Non se ne dolga, quindi, se qualcuno ha osato accostarlo al simpatico burattino collodiano. 

Tutto va bene per il “Cavaliere … senza paura”, come del resto si sentiva dire dal il suo “simpatico” e “fotogenico” predecessore (appannato personaggio di un tramontato modo di fare politica), visto che ambedue vivono, abitualmente, in un contesto privilegiato, attorniati da personaggi che li incensano e li imbeccano di “slogan menzogneri”, oltre che di “statistiche” e “sondaggi” artatamente elaborati. 

Non è ammissibile, però, che personaggi di cotanta “levatura” non riescano a distinguere il comune cittadino italiano da quella infida casta di “onorevoli” che, pur pagati a iosa, ugualmente non disdegnano, talvolta, di essere incalliti “busterelloni”; da quei politici locali …. che gestiscono in seno ai partiti “avviate agenzie d’affari”; da quei “pro consoli” del potere di periferia (Regioni, Province e Comuni) … che disinvoltamente impongono esosi balzelli, dai parassiti del sottobosco politico (meglio conosciuti come “porta borse”) che, quando capita, fungono da prezzolati intermediari. Senza dire di quella vasta cerchia di imprenditori senza scrupoli che, spesso e volentieri, risultano essere provetti elusori e ingordi speculatori; di quel certo tipo di “manager tuttofare” che non sanno rinunciare alla tentazione degli intrallazzi; dei molti burocrati dai “colletti bianchi” …. carrieristi d’alto bordo che, spesso immeritatamente, percepiscono ricchi emolumenti. Non dimenticando, ancora, la variegata progenie dei “professionisti” (una volta conosciuti come “lavoratori autonomi”), abilitati dalle rispettive “corporazioni” a percepire parcelle e compensi da giocatori di serie “A”, o quel gran numero di generali, generalissimi e ammiragli, “strateghi da tavolino” …. che godono di lauti compensi a fronte di “stellette” e “greche” spesso guadagnate nei corridoi dei diversi Comandi. E come non ricordare, infine, quei numerosi nababbi dell’alta finanza che, per coprire le loro malefatte, hanno inventato la tecnica delle “plus valenze” (da super enalotto) tassate con la modesta ritenuta alla fonte del 12,50%, pur essendo già sfacciatamente avvantaggiati dalla farraginosa normativa in materia di agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni. E chi più ne ha più ne metta ! E come se il “principe” di Arcore o l’eccelso (ma spento) “burocrate” della Torre degli Asinelli (chissà se è veramente “dannoso”, come da molti ritenuto), fossero i “premier” solo di una parte dell’Italia, quella ingorda, retriva, insensibile, opportunista, portatrice di privilegi d’ogni tipo. Loro stessi, peraltro, ricchi a dismisura o semplicemente facoltosi, possono anche infischiarsene della “pressione fiscale” o del “caro prezzi”. Questa Italia, prodiana, veltroniana o berlusconiana che dir si voglia, non ha certo niente in comune con quell’altra Italia che, facendo i conti col bilancio mensile che non torna, deve stringere sempre più la cinghia per risparmiare qualche “euro”, magari andando a fare la spesa al “mercatino rionale”, visto che è costretta a pagare le estortive “super accise” su carburanti e gas, i ladreschi “tributi erariali gravati da IVA” sul già caro ENEL (che frattanto realizza profitti stratosferici e investe all’estero i soldi dei fessi utenti italiani), i vessatori aumenti di “tariffe” e “pedaggi”, le “addizionali” comunali – provinciali – regionali, in buona parte destinate ad alimentare il mefitico traffico elettorale attraverso spropositati contributi e oneri per “luminarie” e “festival giocherelloni”, inutili sfarzi di facciata, “contributi” agli amici … e agli amici degli amici, ecc. ecc. Senza parlare della “terza Italia” abbandonata a se stessa, quella dei “veri poveri”, dei “pensionati al minimo”, dei “senza tetto”, degli “assistiti”, dei malati “abbandonati”, dei “barboni” ! 
Il discorso, in ogni caso, vale vieppiù per molti degli inconcludenti personaggi della “sinistra storica”. Anche loro, nella qualità di “professionisti della politica” (di quella politica che vive, prevalentemente, di risorse pubbliche), non disdegnano di percepire stipendi da nababbi e d’inverosimili appannaggi. La cosa strana è che parecchi di costoro professano tuttora una manifesta devozione alla ex religione marxista. Non parliamo poi dei farisaici sostenitori del “sole che ride” e dell’ “arcobaleno” (Verdi & C.) o dei numerosi “camaleonti”, d’ogni tipo e d’ogni occasione, che magari s’appellano ai “valori” traditi. Sono tutti dediti all’ostentazione della loro palese ricchezza, talvolta acquisita mediante l’esercizio strumentale della dialettica politica o sfruttando le carriere pubbliche acquisite nei meandri dei palazzi istituzionali. Scendere nei particolari porterebbe il discorso molto lontano e a ben altre poco edificanti considerazioni, sia di carattere generale che “ad personam”. 
Non sarebbe giusto sorvolare, infine, sulla tronfia, teatrale e poco francescana “gerarchia ecclesiastica” …. che predica bene e razzola male, senza con ciò voler fare di tutta l’erba un fascio ed evitando, per carità di patria, di entrare nel merito dell’elusiva e poco trasparente gestione degli immensi patrimoni accumulati all’ombra dei campanili, spesso avvalendosi di sotterfugi “esentasse” o di agevolazioni e sanatorie che offendono ogni principio di equità fiscale, specie se rapportate alla massa dei “contribuenti” tassati alla fonte o perseguitati con balzelli d’ogni tipo e natura. 
Alla gran parte dei citati personaggi può essere consona una ilare allegoria, che può rappresentare, altresì, una sorta di comune denominatore: lo Stato, per costoro, è simile ad una mucca da cui mungere del buon latte, pur facendo di tutto per scansare, di massima, gli oneri del suo mantenimento o, al limite, per contribuire in misura ridotta al minimo possibile ! 
Ogni qual volta dalle bocche di molti degli illustri esponenti dell’offuscato firmamento politico italiano, escono termini e frasi come “correttezza”, “trasparenza”, “onestà morale”, “codice di etica comportamentale”, “giustizia sociale”, “interesse collettivo” ecc. ecc., non si fa altro che rendere palese al popolo, già in partenza gabbato …. democraticamente, uno spettacolo di invereconda spudoratezza !

LUAU 

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  Via Lavina, 368 – 95025 Aci Sant’Antonio
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