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Il doppio gioco di Bossi e della lega padana


Nell’anno di grazia 2011, l’antico, storico e sacro “giuramento di Pontida” è divenuto, per demerito di Bossi & c., una autentica buffonata, una pericolosa istigazione ai più bassi istinti disgregatori, a parte la mai dimenticata demenziale velleità della secessione. L’indegna logorrea di Bossi, intrisa di luoghi comuni, di errate o propagandistiche impostazioni politiche, di provocatorie invettive, oltre che di sfacciata volgarità, non può essere considerata che alla stregua di uno strumentale tentativo di arginare la falla recentemente apertasi nella base elettorale del “carroccio”. Piuttosto che assumere precise responsabilità di fronte alla Nazione tutta, se non altro per contenere i danni ad essa arrecati dalla politica di sfacciato consociativismo della Lega con il partito speculativo e consorteriale di Berlusconi, ha scelto l’infida posizione di chi sa solo minacciare, inveire, distorcere la verità, scaricare le proprie colpe sugl’altri, anche giungendo a porre inconsulti “diktat” che tanto sanno di ricatto. Non è comunque la prima volta che Bossi ricorre a tali meschini sistemi di fare politica, magari sfoderando il suo tipico linguaggio contorto e scurrile. E’ una pantomima che può incantare solo la ben circoscritta fascia di facinorosi, di mediocri, di fanatici, di porta borse, di arruffa popolo, di opportunisti personaggi della sua corte. E’ a tutti evidente, peraltro, che questi ultimi basano la veemenza delle loro concioni su un finto populismo accalappia voti mentre traggono gran parte dei mezzi destinati a finanziare la loro attività sobillatrice proprio dai lauti compensi percepiti a fronte della partecipazione ai maleodoranti giochi di potere che si consumano in quella “Roma ladrona” comizialmente tanto vituperata ma in cui, di fatto, sono spregiudicamene inseriti. Giochi di potere apertamente assecondati e condivisi dalla Lega sino a divenirne, a pieno titolo, indiscussi compartecipi e complici. Bossi ha parlato di “sprechi” ma ha furbescamente sorvolato sull’incontestabile fatto che anche loro, da decenni, sono palesemente complici della “politica dello sciupio”, della “corruzione”, dello scialacquamento delle risorse pubbliche, del mostro burocratico e affatto pragmatico che soffoca l’economia e la vita stessa della Nazione. Lo scempio operato negli scorsi decenni, specie dal 1994 in avanti, dalla settaria politica di destra, di centro o di sinistra, che dir si voglia, è avvenuto anche mediante il sostanziale apporto della Lega. E vengono anche ad aggiungere il danno alla beffa con la incredibile storia del costosissimo trasferimento al nord di ben quattro Ministeri. Sprezzante mala fede. Adesso Bossi tenta di lavare la coscienza aizzando la folla di Pontida. Per fortuna, però, il Nord non è abitato solo dalle truppe cammellate dell’entourage leghista Le ultime consultazioni elettorali lo hanno abbondantemente dimostrato.

 


Questa è la vera paura del rauco “carrocciaio” varesino. Adesso, giunto all’ultima spiaggia, vuole esorcizzare tale paura vendendo al miglior offerente, per i soliti 33 dinari, l’anima inquieta dell’ex amico Berlusconi.

 

 

 

 

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