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D/ssa Maria Selene TARASCIO - psicologa

Il disagio giovanile: l'abuso di sostanze


- Definizione 
- Introduzione 
- Meccanismi psicologici 
- Contesto 
- Conclusione 

Definizione - Indichiamo con il termine generico "droga" una sostanza chimica dotata di azione psicotropa, cioè in grado di alterare l'attività mentale, generando tolleranza, assuefazione, dipendenza. 
Classificazione secondo OMS 


Droghe con proprietà depressive (deprimono l'attività cerebrale) 

Droghe con proprietà stimolanti (eccitano l'attività cerebrale) 

Droghe con proprietà psichedeliche (alterano la percezione della relatà) 

Oppiacei (Eroina) 

Cocaina 

LSD 

Alcol 

Crack 

Ecstasy 

Sedativi

Amfetamine 

Cannabis 

Solventi

Nicotina 

Caffeina 


Nella definizione dell'OMS, si definiscono "droghe" le sostanze in grado di causare: 

tolleranza: la capacità dell'organismo di sopportare a dosi gradualmente più elevate la tossicità della sostanze; 

assuefazione: il degradare dell'effetto, soprattutto psichico, della medesima dose, con conseguente necessità di aumentare la dose per produrre lo stesso effetto; 

dipendenza: può essere divisa in: dipendenza fisica (alterazione del funzionamento biologico che genera la sindrome da astinenza); dipendenza psichica (alterazioni dello stato motivazionale e comportamentale). 

Criteri diagnostici secondo DSM-IV 

 

Dipendenza da sostanze 

 

Modalità patologica d'uso della sostanza che conduce a menomazione o disagio clinicamente signitifcativi per un periodo di 12 mesi. Come manifestato da tre o più delle conseguenti condizioni: 

  •  tolleranza: bisogno di dose notevolmente più elevate della sostanza per raggiungere l'intossicazione o l'effetto desiderato -> effetto notevolmente ridotto con l'uso continuativo della stessa quantità. 

  •  Astinenza: sindrome sostanza-specifica conseguente alla cessazione o riduzione di una sostanza assunta in modo prolungato. 

  •  Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l'uso della sostanza. 

  •  Interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative. 

  •  Grande quantità di tempo spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad assumerla o a riprendersi dai suoi effetti. 

  •  Uso continuativo nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente. 

Abuso di sostanze 

 

Modalità patologica Modalità patologica d'uso della sostanza che conduce a menomazione o disagio clinicamente signitifcativi per un periodo di 12 mesi. Come manifestato da uno o è più delle condizioni seguenti: 

  •  Uso ricorrente della sostanza risultante in un'incapacità di adempiere ai principali compiti connessi con il ruolo a lavoro, a scuola, in famiglia (ripetute assenze, prestazioni lavorative scarse, trascuratezza nella cura personale). 

  •  Ricorrente uso della sostanza in situazioni fisicamente rischiose. 

  •  Ricorrenti problemi legali correlati all'uso della sostanza. 

  •  Uso continuativo della sostanza nonostante persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza. 

  •  I sintomi non soddisfano i criteri per Dipendenza da sostanze. 

 

Introduzione - Al contrario di quanto si creda comunemente l'uso e l'abuso di sostanze non è un fenomeno contemporaneo relativo all'universo giovanile. Anche se è vero che oggi il consumo inizia sempre più precocemente ed è diventato ormai un fenomeno sociale complesso per via dell'alto tasso di mortalità ad esso correlato (over-dose e incidenti stradali in primis). 
L'uso di droghe e alcol è antico quanto l'uomo ed è presente in tutte le epoche storiche e parti del mondo. Ciascuna cultura ha selezionato le proprie droghe e stili di utilizzo. I fini prevalentemente ricercati erano e sono tutt'oggi di tipo curativo, ricreativo, mistico. 
Nell'antichità le droghe erano utilizzate al fine di entrare in contatto con il soprannaturale e le divinità attraverso "viaggi" mistici oppure utilizzate con finalità terapeutiche. Nell'antica Grecia fino al tempo dei romani le droghe venivano utilizzate per le loro proprietà disinibenti: Il Baccanale (latino: Bacchanalia) è un rituale a sfondo propiziatorio, dedicato al dio Bacco, riservato ai solo iniziati (originariamente solo donne, le baccanti) con finalità mistiche. Durante il medioevo e a seguito dell'espansione del cattolicesimo, gli stati alterati di coscienza vennero considerati "possessione satanica" e dunque soggetti ad esorcismo. Alcune culture religiose africane e asiatiche tutt'oggi usano masticare o fumare foglie di piante con effetti droganti ricercando proprio l'alterazione dello stato di coscienza al fine di entrare in contatto con spiriti o demoni o per curare le malattie dei membri della tribù. Per non dimenticare che anche in Italia si somministrano quantità di morfina per curare il dolore e sono in corso di svolgimento studi scientifici per verificare gli effetti della cannabis nella cura di alcune patologie mediche. 
Meccanismi psicologici - Oggi attraverso gli studi scientifici sappiamo che dietro il fenomeno di uso di sostanze stupefacenti, esistono sottostanti bisogni psicologici fondamentali della specie umana: il bisogno di appartenenza, stima e autorealizzazione; la motivazione espressa dai consumatori abituali di droga riguarda principalmente il bisogno di evadere, inteso come bisogno di trascendere da se stessi, modificare il proprio stato di coscienza per attenuare l'ansia e le responsabilità della vita quotidiana, muovendosi verso condizioni emotive più gratificanti. 

Durante lo sviluppo filogenetico (cioè il processo evolutivo degli organismi viventi dalla loro comparsa sulla terra ad oggi) l'uomo ha imparato a ricercare sensazioni gratificanti (prima fra tutte la ricerca del cibo e la sazietà), attraverso: 
- l'organizzazione neuro-biologica delle strutture cerebrali, ed in particolare del sistema limbico e di quello endocrino 
- l'istinto di auto-conservazione e prosecuzione della specie. 


I meccanismi che stanno alla base della dipendenza psicologica sono riconducibili alle teorie di base della psicologia sperimentale: il condizionamento classico e operante
Stimoli quali il sesso, cibo, acqua, psicofarmaci o sostanze stupefacenti, ma anche la musica, agiscono sul cervello ed in particolare sul sistema limbico che produce un neurotrasmettitore normalmente presente nel SNC, la Dopamina. Questa ha effetti di gratificazione e piacere, ed è appunto comunemente noto come "ormone del buonumore". L'euforia agisce da rinforzo positivo al comportamento di uso di sostanze che pertanto poi diviene abuso. Qualsiasi comportamento che conduca regolarmente al piacere o riduca l'emozione negativa, "mi fa stare bene" (rinforzo) verrà rinforzato e quindi tenderò in futuro ad emettere quel comportamento più spesso
Dunque la dipendenza psicologica si manifesta attraverso due meccanismi psicologici fondamentali del condizionamento operante: l'apprendimento di comportamenti che portano alla gratificazione immediata dei propri bisogni 
=> gli esiti chimici di una sostanza mi fanno stare bene, ottengo gratificazione, piacere, pertanto assumerò nuovamente quella sostanza per ottenere ancora la gratificazione sperimentata. 
=> Diminuisco gli stati emotivi negativi, li cancello e intensifico la percezione di benessere e alterazione positiva di me e della realtà. 


E di conseguenza si genera nel soggetto un'aspettativa di piacere che mi porterà alla ricerca attiva di quelle sostanze, attraverso tutti i mezzi a mia disposizione, leciti e non. 
La motivazione al consumo di sostanze si rinforza progressivamente, ostacola e sostituisce altri tipi di gratificazione più funzionali ma anche più costosi dal punto di vista dell'investimento personale. 
Questo ovviamente avviene in quei soggetti che hanno un'organizzazione cognitiva che non gli permette di trovare le risorse e le strategie necessarie ad affrontare i pericoli, i problemi e le difficoltà percepite in modo funzionale. È determinante il ruolo delle risorse interne dell'individuo nel determinare il comportamento di abuso. 


Le risorse interne all'individuo sono relative ad alcune caratteristiche di personalità: 
- auto-efficacia percepita; 
- strategie di coping. 


L'auto-efficacia percepita è un concetto affine a quello di autostima ma fa riferimento a una convinzione più specifica che riguarda la propria capacità di organizzare, gestire e realizzare i propri intenti; è la sensazione soggettiva di saper gestire le situazioni nel modo adeguato e di saper raggiungere gli obiettivi prefissati. Per coping si intende la capacità del soggetto di affrontare le situazioni stressanti, quali strategie cognitive e comportamentali ognuno di noi adotta per gestire una situazione-problema o un malessere interno. 
Al di la dei motivi individuali e alle alternative che ognuno sceglie al consumo di sostanze, esistono altri fattori esterni all'individuo, che possono proteggere o far precipitare il consumo in abuso. 
Tra le risorse esterne segnaliamo: supporto sociale e familiare, risorse materiali, stili genitoriali e modelli di riferimento. 
Contesto - Oltre a fattori psicologici individuali, ad instaurare un comportamento di abuso contribuiscono anche fattori ambientali: 
- fattori micro-ambientali: ambiente familiare e gruppo dei pari; 
- società in senso lato: fattori socio-economici e culturali; 


Il mantenimento dell'abitudine di consumare droghe dipende dalla sperimentazione degli effetti fisiologici e psicologici specifici delle sostanze e dall'organizzazione cognitiva dell'individuo, aspettative positive ad esso associate, iniziare a consumare droghe dipende da fattori culturali e da un processo di apprendimento e imitazione, quasi sempre suggerito dal contesto in cui è inserito il soggetto. 
Tra i molteplici fattori ritenuti in grado di favorire il primo contatto con una droga, quelli relativi alle influenze interpersonali specialmente all'interno del gruppo dei coetanei, sono ritenuti i più rilevanti. 
Esaminando l'esperienza del consumo nella fase adolescenziale dal punto di vista del minore il consumo di droga può essere considerato come un'occasione per esercitare l’autoconsapevolezza della propria capacità di scegliere, di decidere e di affermare la propria identità nei confronti delle figure autoritarie ed un estremo tentativo di opporsi ad essi per manifestare il proprio dissenso, fisiologico e tipico di quest'età. Può essere infine un modo per affermare la propria appartenenza ad un gruppo (bisogno fondamentale dell'essere umano). Il consumo di droga, in questo caso, non implica un uso abusivo o il rischio di diventare tossicodipendenti da adulti. 
Il clima familiare, lo stile educativo, i modelli proposti dai genitori, hanno un'influenza solo indiretta, secondaria; possono essere considerati allo stesso tempo fattori protettivi e scatenanti: possono contribuire, ma non sono determinanti per stabilire lo stile di vita, che come abbiamo detto sopra ha bisogno di un terreno fertile di caratteristiche individuali. Se non fosse così tutti i figli di delinquenti sarebbero delinquenti a loro volta, tutti i figli di fumatori sarebbero fumatori a loro volta, tutti i figli di premi nobel riceverebbero un premio nobel e così via... 
In particolare eventi che modificano radicalmente la struttura della famiglia, come la separazione o la morte di un genitore, sembrano essere i fattori precipitanti più rilevanti, ma solo in presenza di una preesistente "vulnerabilità" individuale. 
I grandi cambiamenti che hanno caratterizzato la nostra società, hanno portato in particolare a una crisi della famiglia nucleare. Oggi i genitori se non sono separati, lavorano entrambi, frequentano palestre, club, attività di tutti i tipi ed investono sempre meno tempo, energie e risorse nel educare e trasmettere sani valori e stili di vita ai figli. Questo genera nei giovani, distacco dai valori tradizionali e contemporaneamente smarrimento ed incertezza. La separazione dei genitori, un tempo fenomeno non contemplato, o la morte precoce di uno di essi, in passato venivano colmati sia da una rete di sostegno interna alla famiglia, costituita dai nonni, zii, quasi sempre conviventi, che da una rete sociale più vicina ai bisogni dei membri della comunità costituita da istituzioni laiche e religiose: vicini di quartiere, gli amici della piazza, il parroco, il maresciallo nei casi di ragazzi borderline ai limiti della devianza. 
Un sostegno ai ragazzi con situazioni familiari disagiate era dato dalla scuola, dagli insegnanti che erano prima di tutto educatori di vita e non solo oratori. Il termine educazione infatti è spesso usato in modo complementare a quello di istruzione. Tuttavia, mentre col termine istruzione si intendono metodologie più spiccatamente "trasmissive" dei saperi, il significato di educazione è più ampio e mirante ad estrapolare e potenziare anche qualità e competenze spesso nascoste; il termine educare deriva dal verbo latino educĕre, cioè "tirar fuori ciò che sta dentro". 
Altro fattore importante che riguarda il fenomeno dell'abuso di sostanze è la società di oggi in senso lato. Oggi nella nostra società ultra tecnologiche il senso di solitudine è un fil rouge che ci accomuna tutti in una chiusura totale. Le istituzioni sono vissute sempre meno come punti di riferimento autorevoli. L'individuo si trova spesso isolato, in balia degli eventi, senza aver sviluppato le proprie strategie di gestione dello stress ed è qui che emerge l'importanza delle compagnie e del bisogno di appartenenza e di omologazione. Le sostanze psicoattive facilitano le relazioni sociali, disinibiscono, rilassano e allontano dai problemi concreti. 
Un altro fenomeno sociale relativo alla cultura degli anni duemila è la diffusione della droga e della cultura del divertimento: la trasgressione è normale, le droghe sono considerate un normale prodotto di consumo, facilmente reperibili sul mercato. 
Conclusione - La droga è vissuta dai ragazzi più deboli come un mezzo per superare il disagio sociale, il sentimento di emarginazione, di rabbia, di tristezza. A questo si aggiungere il disagio esistenziale legato alla sfiducia in se stessi, il vuoto di certezze e di legami solidi. 
L'abuso di sostanze se per gli altri è visto come un comportamento disfunzionale, una forma disadattiva di affrontare i problemi del vivere quotidiano, un disturbo psicopatologico oltre che un problema sociale, per il soggetto invece è una "medicina fai-da-te", una cura contro il malessere interiore. 


 

 

 

 

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  Via Lavina, 368 – 95025 Aci Sant’Antonio
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