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UNA “CASTA” ALQUANTO DISCUSSA:

I GIORNALISTI.

 

Le organizzazioni sindacali dei giornalisti, si sa, non disdegnano di fare ricorso allo “stato di agitazione” o allo sciopero. Le motivazioni, più o meno giustificabili, sono sempre le stesse ed hanno, prevalentemente, finalità economiche e di stabilità contrattuale. Mai nessuno, però, accenna alla inderogabile esigenza di “riqualificare” professionalmente una buona parte degli appartenenti alla categoria. 

 Stante che, almeno in teoria, la categoria dei giornalisti dovrebbe assicurare agli utenti televisivi ed ai lettori della carta stampata un soddisfacente e corretto e sufficiente livello di “informazione”, sarebbe da evitare, infatti, ogni pressappochismo, ogni imprecisione e ogni spirito di parte.

  Ciò a prescindere dall’obbligo morale (singolo e collettivo) di evitare di fare sistematicamente ricorso alla  strumentalizzazione (per mera finalità di “audience”) dei delittuosi fattacci di cronaca nera, di inverecondi spettacoli di spietata violenza o di attentati e stragi, di morti bianche o di incidenti vari, che sicuramente turbano la coscienza e la serenità psicologica dell’utente televisivo e possono indurre taluni fragili soggetti a comportamenti imitativi. 

E’ un modo di fare del tutto scorretto e non è certo questa “la professionalità” che i telespettatori e i lettori chiedono a gran voce.  Senza dire del fatto che la vantata qualifica di “giornalista” è talvolta abusata o è inopportunamente sbandierata ai quattro venti (“lei non sa chi sono io”), spesso atteggiandosi e pavoneggiandosi, con molta disinvoltura, a “superuomini”, nella speranza, forse, di mimetizzare o sminuire talune soggettive limitazioni o per suffragare palesi interessi di “casta” !

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  Via Lavina, 368 – 95025 Aci Sant’Antonio
Presidente Augusto Lucchese
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