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Emergenza libertà in Italia

 

La sentenza siciliana che ha condannato l’informazione in rete,ritenendola né più né meno che un crimine, sta suscitando proteste e allarme sul web e in ogni ambito del paese civile e responsabile. Leragioni sono pesanti come pietre. Sono stati attaccati princìpi che hanno fatto la storia del pensiero democratico: i medesimi per i quali,nel nostro paese, uomini come i fratelli Rosselli, Piero Gobetti,Antonio Gramsci, Eugenio Curiel, Giovanni Amendola, hanno speso il loro impegno e dato la vita. E’ stato puntato e centrato in particolare il principio della libera espressione, che, rappresentativo delle libertàtutte e momento rivelatorio di uno Stato democratico, costituisce un cardine della Costituzione repubblicanaL’attuale governo italiano, che si sta connotando sempre più in senso illiberale, non può sottrarsi a questo punto al dovere morale di rispondere al moto di protesta di questi giorni. Basta con gliinfingimenti. Non si aspetti che l’onda di piena dell’indignazione si plachi. Si farà il possibile perché non si fermi. E’ in gioco appunto la democrazia, nella sua frontiera più avanzata e aperta, rappresentata dalla libera espressione in rete, dalla comunicazione che irrompe e prorompe in senso orizzontale, che rende i cittadini protagonisti in modo nuovo. E’ in gioco, come si diceva, la Costituzione, che, come ci ha ricordato Piero Calamandrei, non è nata nei salotti, né nelle stanze del potere, ma sulle montagne, accanto ai corpi degli uccisi, tra i fuochi delle città in rivolta.E’ necessaria una legge subito, che, distante da ogni possibilità di equivoco sul piano interpretativo, fermi in via definitiva le tramecensorie e repressive dei poteri forti del paese, per vocazione illiberali e antidemocratici. E’ altresì necessario che il legislatore prenda atto che l’informazione sul web non può recare limitazioni di principio. La rete è un luogo cardine del nostro tempo, in cui la democrazia prende corpo e voce, con l’esercizio del confronto. Non può essere quindi annichilita, come avviene in Iran e in Birmania. Si fa appello allora alle realtà del web, della comunicazione a tutti i livelli, del paese civile e responsabile, perché la mobilitazione continui ad oltranza, con iniziative forti. La sentenza siciliana, come ha scritto un blogger, potrebbe essere una delle ultime “perle” di una collana che, giorno dopo giorno, sta mutandosi in un cappio. E si tratta di fare il possibile perché questo non avvenga. Occorre impedire che si consumi in Italia il rogo della libera espressione, memori del resto che i roghi delle idee possono essere preparatori di regimi a scena aperta.

Carlo Ruta


Comunicato stampa

Antonio Di Pietro con Carlo Ruta, per la libertà sul webMentre si allarga nel mondo del web e nel paese civile lamobilitazione contro la sentenza siciliana, che di fatto condanna l’informazione sul web come illegale e clandestina, giunge un nuovoimportante impegno dal versante politico. Antonio Di Pietro, leadernazionale del Partito dei Valori, il 4 settembre ha preso posizione infavore di Carlo Ruta e della libera espressione in rete, firmando unarticolo sul proprio blog in cui si legge che “quanto accaduto è unatto grave, anzi gravissimo ed è accaduto in una regione dove l’omertàè l’humus su cui cresce e prolifera l’arroganza della malavitaorganizzata” .L’ex magistrato di Mani pulite è deciso nel richiamare l’inadeguatezza della legge vigente, dicendola “del tutto fuori tempo einconciliabile con le nuove forme di comunicazione introdotte con larivoluzione portata dalla Rete”. Spiega altresì che la medesima deveritenersi incostituzionale “perché il diritto di informare lacostituzione lo riserva a tutti e non solo alla carta stampata che haregistrato il proprio marchio al tribunale”. Afferma quindi che staprovvedendo a redigere una nuova interrogazione parlamentare sullavicenda, dopo quella del deputato Giuseppe Giulietti, con l’intento dirichiedere una nuova normativa che, al più presto, ponga fine a ogniequivoco e sancisca in via definitiva, come è di un paeseautenticamente civile, la piena libertà sul web.

 

Giovanna Corradini

Paolo Fior

Nello Lo Monaco

Carla Cau

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