* Home

* Scrivi

 

DISTRUZIONE DEL PATRIMONIO STORICO – MONUMENTALE, STORICO – ARTISTICO, STORICO – ARCHITETTONICO


 Sono stato invitato con insistenza a scrivere note e considerazioni circa l’uso generalizzato dei silicati di etile quale “protettivo” consolidante delle superfici litoidi esposte e non, che da oltre 17 anni, mi sforzo invano di combattere, illustrando motivi e riscontri di realtà a preposti, accademici, addetti ai lavori, di vario livello.

E’ il più devastante scandalo che coinvolge il mondo della salvaguardia del “patrimonio storico italiano”, concepito, partorito e fatto crescere in assoluta assenza di responsabilità, da più genitori: mistificazione, ignoranza, speculazione, interessi politico-economici, qualunquismo, immoralità.

La struttura ministeriale per la salvaguardia del patrimonio storico più importante al mondo, salvo poche e nobili eccezioni che si specchiano nell’amore del ben fare, è gestita in grandissima parte da raccomandati incapaci, legati a ordini di scuderia, burocrati perversi, concentrati nell’ostacolare qualsiasi forma di appropriatezza scientifica, dissipatori del denaro pubblico, fedeli al consumismo di settore monopolizzato da strutture commerciali interagenti.

Nessun ufficio di Sovrintendenza provvede a controlli e monitoraggi periodici degli interventi, con l’intento di valutare operatori e materiali. Le certificazioni si comprano mentre le gare d’appalto perseguono quelle finalità da tutti conosciute.

Il denaro pubblico per la ricerca lascia tutto all’anno zero ed il comparto scientifico viene messo a tacere dalla demenzialità propria della speculazione.

(E’ molto duro e pericoloso esporre queste realtà, ma ritengo doveroso, in quanto esperto in scienza della conservazione e ricercatore autonomo da 27 anni, far capire che IL RESTAURO inizia con l’eliminazione delle croste nere, con la decontaminazione completa del cantiere e la rimozione di cause e provenienze del degrado, non certo con devastanti e comode sabbiature.)

Ignoranza, speculazione, monopoli commerciali, malaffare evoluto, mafia dei colletti bianchi.

Se così non fosse, l’estere etilico dell’acido silicico e altre pseudo tecnologie, ovviamente non destinate all’uso, mai avrebbero invaso il nostro Paese come barbari dalle armi raffinate o come terroristi di alto livello.

Se così non fosse, il Duomo di Milano sarebbe ben conservato dopo il primo intervento di restauro, le Mura Aureliane e la Basilica di S.Pancrazio sarebbero intatte, il Duomo di Orvieto non avrebbe la preziosa facciata ridotta in frammenti, così come il Duomo di Terni, quello di Bari, quello di Trani; il Tabularium non si starebbe sbriciolando, la Piazza del Campidoglio non avrebbe tutte quelle macchie deturpanti; il Chiostro del Duomo di Cefalù non perderebbe dai 12 ai 16 mm. di superficie all’anno, le sue colonnine avrebbero l’originale policromia prima di scartellare e scagliare; il Duomo di Mistretta sarebbe integro, senza polverizzazione alcuna e macchie di umidità compresse; i mosaici di Piazza Armerina godrebbero di condizioni ben diverse dal disastro di interventi patetici; la fontana di Perugia sarebbe intatta, nel rispetto dell’originale, priva di tracce iniziali di disfacimento; la Basilica di Assisi non sarebbe crollata; come crolli e dissesti non avrebbero interessato la Domus Aurea, per non parlare dei travertini romani, ridotti in condizioni pietose, privi di essenza e aspetto naturali.

Migliaia sono le devastazioni poste in atto in modo voluto, imposto a forza, in un contesto di risultanze modificatrici della morfologia ancorché irreversibili, in barba ai più elementari e onesti criteri appartenenti a ciascuna delle diverse “Carte del Restauro”.

Osserviamo un cantiere di restauro, sala operatoria in cui ci si adopera per ridare vita e onore a oggetti preziosi dai mille pregi e ai loro artefici, riproponendone genialità creativa e messaggi di valori assoluti oggi ignorati, tempio di gioia intrinseca che da sfogo all’arte della scienza nella riscoperta della luce e degli equilibri: tutto è accuratamente nascosto, operatori tristi, musoni che spettralmente si aggirano tra le pieghe marmoree in una inspiegabile disperazione da deportati; aria di mistero cupo e minaccioso sotto gli occhi di dirigenti scesi in terra percorrendo celestialmente scalette di bianche nuvole, per schiacciare di boria ottusa i servi umani che a basso costo accettano, per fame, di obbedire e strisciare.

Come e perché è iniziato tutto ? Noi lo sappiamo bene, siamo stati perseguitati e messi a tacere con ogni mezzo, soprattutto illegale e ben tutelato.

Nessun luminare teorico, I.C.R. di Roma, CNR, Opificio delle Pietre dure di Firenze, ha saputo o voluto insorgere contro il fenomeno culturale siglato da una squallida classe politica assistenziale e tangentistica che dai primi anni ’90 consolida un potere tentacolare complesso che, a caro prezzo, ha puntato alla distruzione del più importante patrimonio storico al mondo, eliminando ogni alternativa scientifica costruttiva. 

E’ doverosa la mia disponibilità per chiarimenti scientifici e conoscitivi.

Questo è un atto consapevole e motivato di denuncia contro ignoti, ovviamente.

Attendiamo risposte, di diritto.


Nevio Del Monico

Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»  Via Lavina, 368 – 95025 Aci Sant’Antonio
Presidente Augusto Lucchese
Tel. - Fax: 095-790.11.80 - Cell.: 340-251.39.36 - e-mail: augustolucchese@virgilio.it